Molinari dice che dovremo tagliare la spesa sociale per avere in cambio 200 miliardi per i monopattini

Riccardo Molinari della Lega ha messo insieme due concetti nel suo intervento alla Camera, in risposta all’informativa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul consiglio europeo degli scorsi giorni. I due concetti sono le condizionali del Mes con il relativo taglio del debito pubblico e, appunto, il Recovery Fund approvato dal consiglio europeo, in virtù del quale l’Italia percepirà 209 miliardi di euro, di cui 81 a fondo perduto.

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Riccardo Molinari e la sua idea di Recovery Fund

In un passaggio del suo intervento di 10 minuti, Molinari ha messo sullo stesso piano le condizionali per accedere al vecchio Mes (non a quello nuovo che l’Unione Europea aveva previsto nell’ambito della risposta alla crisi economica post coronavirus) e l’accesso al Recovery Fund sulla base dell’idea generale che «quando si parla di prestiti e quando si parla di condizioni di accesso sul taglio del debito c’è sempre da stare attenti».

Secondo Molinari, con i vari scostamenti di bilancio, il debito pubblico italiano alla fine dell’anno sarà del 190-200%. In base alle vecchie condizionali del Mes, per accedere ai contributi, era prevista una riduzione fino al 140%. Per questo motivo, il Recovery Fund – e qui si collega una cosa con un’altra – sarebbe una trappola secondo il capogruppo della Lega: «Per fare quel taglio di sessanta punti percentuali, bisognerà tagliare le pensioni, gli stipendi pubblici, aumentare le tasse. Non sembra affatto un buon accordo: la verità è che per ritrovarci al 140% entro il 2030, l’Italia dovrà tagliare la spesa sociale per avere in prestito 200 miliardi per distribuire monopattini e costruire pannelli solari».

 

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