L’Alto Adige riapre i negozi da domani e i parrucchieri da lunedì, perché «Roma non li ha ascoltati»

08/05/2020 di Redazione

La fase 2 dell’emergenza coronavirus sembra essere sempre più una sorta di mosaico i cui tasselli vanno ognuno per conto proprio. Nel dpcm del 26 aprile si è lasciato un certo margine all’iniziativa delle regioni e l’Alto Adige ha interpretato questa misura basandosi sulla propria autonomia provinciale. Per questo motivo, sono state decise riaperture Bolzano di negozi e parrucchieri: gli esercizi commerciali riapriranno già da domani, 9 maggio, mentre parrucchieri e centri estetici riprenderanno a lavorare l’11 maggio. I negozi, quindi, alzeranno le saracinesche ben 9 giorni prima rispetto a tutto il resto del territorio nazionale, mentre i parrucchieri avranno un vantaggio di oltre 20 giorni rispetto alle altre regioni italiane.

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Riaperture Bolzano, cosa succede da domani e da lunedì 11 maggio

Non solo: dal 25 maggio riaprono anche le strutture ricettive e gli impianti a fune, mentre dal 18 maggio riapriranno, a ranghi ridotti, i servizi di assistenza all’infanzia. Nelle scuole superiori ci saranno anche corsi di assistenza ai maturandi, in  gruppi di massimo sei persone.

Una decisione presa in aperta polemica con il governo centrale: «Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste per una differenziazione regionale delle misure – ha detto il governatore della provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher – abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo». Ora, si attende la reazione del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia.

Riaperture Bolzano, le difficoltà con il governo centrale

Le autonomie, già al momento dell’informativa alla Camera e al Senato di Giuseppe Conte, avevano mostrato la loro intenzione di procedere liberamente su un allentamento delle misure di contenimento. Dunque, questo provvedimento era in qualche modo atteso. Per quanto riguarda gli spostamenti verso altre regioni e da altre regioni all’Alto Adige, invece, restano in vigore i provvedimenti adottati a livello nazionale. L’Alto Adige, dunque, si trasforma in una sorta di enclave che procederà autonomamente – salvo interventi dell’esecutivo – sulla propria gestione economica, senza avere alcun contatto con il resto del Paese.

Una vicenda che rappresenta una bella gatta da pelare per il governo: da più parti, negli ultimi giorni, erano arrivate spinte verso la riapertura differenziata. Senza una decisione dell’esecutivo, tuttavia, i paletti restavano quelli del dpcm. Ora, le riaperture Bolzano rischiano di far saltare il banco e di far partire un effetto domino che coinvolgerà anche altri territori.

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