Il piccolo Rami svela perché si sentiva gridare «Ti amo» nel video della tragedia di San Donato Milanese
22/03/2019 di Redazione
Non sarà sfuggito all’occhio dell’osservatore attento quella frase «ti amo» gridata a più riprese da alcuni dei 51 ragazzini in fuga dall’autobus sequestrato sulla Paullese da Ousseynou Sy, il cittadino italiano di origini senegalesi che aveva minacciato di uccidere i ragazzini, dando fuoco al mezzo. Oggi è Rami, uno degli studenti che ha lanciato l’allarme e ha avvisato le forze dell’ordine a svelare l’arcano.
Rami spiega perché i ragazzini gridavano ‘Ti amo’
Si sta parlando di lui tantissimo in queste ultime ore. Diversi politici vorrebbero accelerare l’iter per concedergli la cittadinanza italiana. Figlio di migranti, è cresciuto in Italia, dove frequenta la scuola. Per lui hanno chiesto la cittadinanza sia Luigi Di Maio, sia Giorgia Meloni. E adesso anche Matteo Salvini, che lo ha chiamato al telefono, è propenso ad accelerare l’iter. «Vorrei dirgli quando lo incontrerò – dice Rami – che non deve prendersela con gli africani, che ne conosco tanti buoni e che anche gli italiani fanno delle cose brutte».
La tragedia di San Donato Milanese ha unito i compagni di classe di Rami
Rami racconta ancora una volta – lo ripeterà per tantissimo tempo – i quaranta concitati minuti del sequestro dell’autobus. I ragazzini credevano di morire. Ecco perché qualcuno si è lasciato andare alle emozioni e ha gridato ‘ti amo’ alla fidanzatina delle medie. «Quando il guidatore ci ha minacciato – ha detto Rami – abbiamo iniziato a urlare. Quelli che hanno la fidanzata o il fidanzato dicevano ‘ti amo, ti amo’. Io ho pensato a mettere in salvo, più protetta sul sedile, una ragazza. Una di seconda A. Gliel’ho detto anche io…».
In passato Rami si era dichiarato e aveva rivelato il suo amore per lei, senza ottenere una risposta. In quella circostanza, però, ammette che la sua amica ha ricambiato il sentimento. Non sa se adesso si fidanzeranno, ma intanto è un passo in avanti. È la paura che unisce, che fa venire fuori i veri sentimenti, anche quelli più inaspettati: «In quel momento – dice Rami – ho scoperto che siamo una bella classe, molto uniti. Anche i compagni che mi stavano antipatici. E ho capito che anche i prof ci vogliono bene».
FOTO/ Ansa – DEL ZENNARO