Come il Garante per la Privacy ha bocciato la “pubblicità personalizzata” su TikTok
L'Autorità chiede all'azienda di modificare quel cambiamento - che si basa sul "legittimo interesse" dell'azienda e dei partner - che diventerà effettivo il prossimo 13 luglio
11/07/2022 di Enzo Boldi
Il prossimo 13 luglio, come annunciato oltre un mese fa, farà il suo esordio la pubblicità personalizzata su TikTok. Si tratta di una modifica dello status quo che si basa sull’utilizzo dei dati personali degli utenti archiviati nei vari dispositivi per procedere con una selezione di annunci pubblicitari (personalizzati, per l’appunto), senza passare dalla richiesta di un esplicito consenso. Questa, infatti, è la linea del Garante per la Privacy che oggi ha inviato un’altolà all’azienda che cura il social, con una seria reprimenda e la richiesta della modifica di questi aspetti.
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Ma cosa aveva annunciato TikTok lo scorso mese? «Per quanto riguarda gli annunci personalizzati in base alla tua attività su TikTok, ad oggi gli utenti nello Spazio Economico Europeo, nel Regno Unito e in Svizzera devono scegliere espressamente se riceverli. Dal 13 luglio, invece, gli utenti maggiori di 18 anni cominceranno a vedere automaticamente annunci presentati sulla base delle loro attività su TikTok, in modo che il loro feed contenga pubblicità a cui, secondo noi, possano essere maggiormente interessati. Se hai meno di 18 anni, i tuoi controlli non cambiano e potrai sempre decidere se attivare o meno gli annunci personalizzati in base alla tua attività su TikTok». Un cambiamento che modifica anche la fruizione della piattaforma. Ma che, secondo il Garante, non rispetta i paletti legislativi.
Pubblicità personalizzata TikTok, l’altolà del Garante Privacy
Questo cambiamento con la pubblicità personalizzata TikTok entrerà in vigore da mercoledì 13 luglio e riguarda gli utenti maggiorenni che vedranno, scorrendo lungo la timeline del social, annunci basati sulla profilazione dei comportamenti sulla piattaforma. E anche il fattore età rientra tra le contestazioni del Garante. L’Autorità, infatti, sottolinea le difficoltà di TikTok nel certificare l’età anagrafica degli utenti che si iscrivono. Ma non c’è solo questo.
Perché secondo il Garante per la Protezione dei Dati personali, la sola idea di “offrire” pubblicità personalizzata su TikTok senza un esplico consenso da parte dell’utente – si parla di “legittimi interessi della piattaforma e dei suoi partner” – supera i paletti delle normative europee. In particolare, si fa riferimento alla direttiva UE 2002/58 e all’articolo 122 del Codice in materia di protezione dei dati personali (che attua, de facto, la direttiva continentale). Leggi che sarebbero superate da questa modifica apportata dal social. In particolare, si fa riferimento alla violazione di
«norme che prevedono espressamente come base giuridica “per l’archiviazione di informazioni, o l’accesso a informazioni già archiviate, nell’apparecchiatura terminale di un abbonato o utente” esclusivamente il consenso degli interessati. Oltre alla base giuridica inadeguata, il Garante ha messo in luce un aspetto che desta particolare preoccupazione e che riguarda la tutela dei minori iscritti alla piattaforma. Le attuali difficoltà mostrate da TikTok nell’accertare l’età minima per l’accesso alla piattaforma – ha osservato l’Autorità – non consentono infatti di escludere il rischio che la pubblicità “personalizzata” basata sul legittimo interesse raggiunga i giovanissimi, con contenuti non appropriati».
E ora si attende una risposta da parte di TikTok per dirimere la questione a pochissime ore dall’entrata in vigore di questa novità sulla pubblicità personalizzata.
Cosa succede ora
In attesa di una replica, il Garante conferma il suo altolà: «L’Autorità si è pertanto riservata l’adozione di eventuali provvedimenti anche di urgenza qualora TikTok non recedesse dal proprio proposito […] Poiché anche il trattamento di informazioni diverse rispetto a quelle archiviate sui dispositivi degli utenti sulla base del legittimo interesse appare incompatibile con la disciplina europea in materia di protezione dei dati personale, il Garante ha contestualmente informato il Comitato europeo delle autorità di protezione dei dati personali e l’Autorità irlandese, perché valutino le ulteriori iniziative da intraprendere».
La replica
«In TikTok cerchiamo di costruire un’esperienza personalizzata per la nostra community, impegnandoci al contempo a rispettare la privacy dei nostri utenti, ad essere trasparenti sulle nostre politiche in materia di privacy e ad operare in conformità con tutte le normative vigenti. Mentre la nostra valutazione della recente comunicazione del Garante per la Protezione dei Dati Personali è ancora in corso, non possiamo commentare oltre».