La Protezione Civile invia aiuti in Albania e sui social commentano: «E i terremotati italiani?»

E i terremotati italiani? E l’acqua alta a Venezia? E quelli che annegano nel fango nel nord Italia dopo la pioggia del week-end? Sono questi i commenti che si possono leggere sia al post della Protezione Civile italiana che ha annunciato l’invio di 200 uomini in supporto alle forze dell’ordine e di soccorso in Albania, per aiutare la popolazione colpita dal terremoto che ha interessato un’ampia fetta del Paese e che sta provocando – il bilancio è ancora in aggiornamento – 16 morti.

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Protezione civile manda aiuti in Albania

Ovviamente, in pieno spirito di cooperazione e secondo quanto previsto dal meccanismo europeo, anche la Protezione civile italiana si è resa disponibile a fare la propria parte per portare solidarietà e supporto agli omologhi albanesi in questa gravissima situazione. Basti ricordare che le scosse stanno continuando, che i crolli si susseguono uno dopo l’altro e che le persone estratte vive dalle macerie sono già oltre 40.

Potrebbero esserci altre vite da salvare e, per questo motivo, si rende necessario un supporto maggiore alla popolazione albanese. Sei ore fa, il dipartimento della Protezione civile ha annunciato: «In partenza team italiano per aiutare le autorità locali impegnate a rispondere all’emergenza. Il team supporterà la risposta di protezione civile nella ricerca e soccorso, valutazione dei danni e agibilità degli edifici».

I commenti contro la Protezione Civile che manda aiuti in Albania

Immediate le manifestazioni di solidarietà, ma anche un insopportabile rumore di fondo, dato da tutte quelle persone che stanno criticando il soccorso della Protezione civile: «Nulla da togliere – si legge in un post -, ma magari abbiamo qualche emergenza anche qua in italia? vedi Liguria, Marche, Veneto, Piemonte mi scuso se ne ho dimenticata qualcuna». Un altro utente è ancora più veemente: «Fate ridere…i nostri ancora sono nella merda…e arriva un altro inverno e voi andate in altri posti.
Povera Italia». A questo punto si è reso necessario un altro intervento dell’account social della Protezione Civile, che ha ricordato: «Preghiamo tutti gli utenti che intervengono sui nostri canali social di usare un linguaggio orientato al reciproco rispetto. Il nostro sistema di protezione civile ha garantito e sta garantendo tutto il supporto alle comunità colpite dal maltempo di questi giorni e siamo fieri di poter mettere a disposizione la professionalità e le competenze del nostro sistema a servizio di chi in questo momento è impegnato a rispondere a una grave emergenza».

Insomma, accecati dalla continua propaganda sovranista e incoraggiati dalla facilità di espressione sui social network, decine di ‘commentatori’ hanno avuto da ridire sulla nobilissima missione della Protezione Civile Italiana. La solidarietà non ha confini. Qualcuno dovrebbe impararlo ancora una volta.

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