La proposta sullo sharenting che ha presentato anche Alleanza Verdi Sinistra

In cosa consiste e perché si tratta di una proposta di legge molto più prossima a quella di cui si era già parlato in Francia: il nodo dell'apertura del conto corrente per i figli

12/04/2024 di Gianmichele Laino

Tre articoli, firmati dai deputati Angelo Bonelli, Luana Zanella, Elisabetta Piccolotti e Nicola Fratoianni. La proposta di legge sullo sharenting dell’Alleanza Verdi Sinistra ha rappresentato uno snodo importante nel fotografare una situazione, quella dell’esposizione dei minori sui social network, che è oggetto di dibattito su diverse piattaforme e negli ambienti del digital marketing. La proposta è arrivata qualche giorno dopo rispetto a quella del ruolo dei minori sulle piattaforme social che, nella giornata di ieri, è stata oggetto di un incontro pubblico guidato dalla deputata del M5S Gilda Sportiello. Nonostante le due proposte affrontino la stessa area tematica, in realtà si differenziano per alcuni tratti, con quella di AVS molto più incentrata sul ruolo dello sharenting vero e proprio (quindi la condivisione delle immagini dei minori, anche a prescindere da un eventuale business).

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Proposta sharenting AVS, in cosa consiste e quali sono le sue peculiarità

Il primo obiettivo della proposta AVS, infatti, non è quello di regolamentare una sorta di attività di influencer marketing che possa essere basata effettivamente sulla monetizzazione di video e immagini con protagonisti dei ragazzini d’età inferiore ai 18 anni. Quello che si propone di fare la legge è intervenire anche in quelle situazioni (ad esempio, genitori divorziati che pubblicano le immagini sui social network) dalle quali possano scaturire divergenze rispetto alla pubblicazione delle immagini dei minori sui social network.

Da questo punto di vista, i legislatori hanno pensato di inserire una comunicazione all’Agcom da fare preliminarmente rispetto alla pubblicazione di un’immagine o di un video di un minore di 14 anni sui social network. La comunicazione, oltre che a tutela del minore, potrebbe rappresentare un deterrente per il genitore che, prima di pubblicare, dovrà effettuare questo passaggio burocratico (non meglio esplicitato: potrebbe anche trattarsi banalmente della comunicazione attraverso un form online sulle piattaforme proprietarie di Agcom).

Ovviamente, anche per quanto riguarda l’attività di influencer marketing, la legge prevede una specifica. Il minore, la cui immagine dovesse essere utilizzata per un contenuto brandizzato sui social network, sarà tutelato attraverso l’apertura di un conto corrente bancario a suo nome, al quale potrà accedere dopo aver compiuto 18 anni. In ogni caso, l’esposizione mediatica sarà sempre controllata: il minore che volesse far rimuovere la propria immagine dai social network, dopo i 14 anni potrà richiederlo e potrà beneficiare di una sorta di diritto all’oblio rispetto allo sfruttamento di fotografie e video pubblicati sulle diverse piattaforme.

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