Checché ne dica Senaldi, Libero su Twitter non è stato censurato
Si tratta di una limitazione (temporanea) che non ha nulla a che vedere con i contenuti
12/01/2021 di Enzo Boldi
Il livello di tensione evolutiva nei confronti dei social network sta condizionando moltissimo i discorsi e la dialettica degli ultimi giorni. Il casus belli è stato rappresentato dalla scelta di Facebook e Twitter di sospendere gli account di Donald Trump dopo i fatti di Capitol Hill. Poi è arrivata la decisione di staccare la spina a Parler (il social network sovranista) e, alla fine, quel che è accaduto ieri sera (e sta proseguendo anche alle prime ore di martedì 12 gennaio) al profilo Twitter Libero quotidiano. E il direttore Senaldi ammicca alla censura. Ma il problema non è il contenuto: l’account è stato limitato, temporaneamente, per altro.
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Il messaggio che compare provando a cercare il profilo Twitter Libero quotidiano è molto chiaro e smentisce l’ipotesi della censura basata sui contenuti pubblicati dal giornale diretto da Pietro Senaldi.
«L’avviso qui presente ti viene mostrato poiché l’account in questione ha eseguito delle attività sospette», si legge. Poi, cliccando su ‘sì, mostra profilo’ si può accedere al profilo e leggere gli articoli condivisi fino a quel momento (erano il tardo pomeriggio di ieri) dalla testata diretta da Senaldi.
Profilo Twitter Libero quotidiano, perché è stato limitato
Non si può parlare di censura, come invece sostenuto dal direttore di Libero nel suo articolo – dal titolo ‘Libero come Trump: censurato da Twitter’ – pubblicato sull’edizione cartacea in edicola quest’oggi perché il messaggio che compare sul social è molto criptico, ma delinea un qualcosa di ben preciso. Si tratta, infatti, di un aspetto tecnico e non contenutistico. Prima di tutto per un motivo palese: non si sarebbe proceduto con una limitazione temporanea, ma con la sospensione e la non possibilità di accedere ai tweet precedenti.
Non è censura, ma un problema tecnico
In seconda istanza, quel messaggio viene inviato quando accade un qualcosa a livello tecnico: da accessi sospetti (come un possibile tentativo di hacking da parte di qualche utente esterno), fino al malfunzionamento di un bot che potrebbe esser stato utilizzato dallo stesso quotidiano per la condivisione su Twitter dei propri articoli. Insomma, software esterni che hanno dato vita a questa segnalazione da parte dei social network. Anche se sembra una spiegazione che i sostenitori di Libero non possono accettare, la censura non c’entra assolutamente nulla. Lo dicono le dinamiche e i messaggi chiari che compaiono proprio sul social. Ovviamente il social network dovrebbe dare delle risposte più concrete alla redazione di Libero per far comprendere loro quali siano le problematiche evidenziate che hanno portato a questa limitazione temporanea.