Filippo Facci e i dati sbagliati sui morti in Italia nel 2020 condivisi su Twitter

Il giornalista di Libero pubblica numeri che non sono completi e si fermano al 31 agosto

04/01/2021 di Enzo Boldi

Fare ‘informazione’ su Twitter condividendo statistiche parziali ed errate per sostenere una tesi sbagliata. Il giornalista di Libero Filippo Facci ha postato sul suo profilo Twitter una tabella in cui vengono mostrati in morti in Italia nel 2020. Un numero messo a confronto con la media degli ultimi 5 anni. Secondo il giornalista, dai dati regionali si vedrebbe un leggero aumento (leggero neanche troppo, visto che siamo nell’ordine delle 38mila unità in più). Peccato che i dati citati siano riferiti (quelli del 2020) solamente al periodo gennaio-agosto dell’ultimo anno. Insomma, Facci morti in Italia 2020 è un’informazione del tutto errata.

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Vediamo nel dettaglio cosa ha postato sul suo profilo Twitter il giornalista di Libero quotidiano.

A parte il tipo di linguaggio utilizzato, con quel ‘piccole differenze’ che così piccole non sono, lo schema postato da Facci è un qualcosa di vecchio. Lo troviamo, infatti, nel report dell’Istat pubblicato il 22 ottobre 2020.

Facci morti in Italia 2020, lo schema condiviso è sbagliato

Nella statistica viene specificato come questi dati (già sopra la media rispetto agli anni precedenti) facessero riferimento solamente al periodo 1 gennaio – 31 agosto 2020.

L’aggiornamento definitivo con il totale dei decessi in Italia nell’anno appena concluso arriverà con il prossimo report (nella seconda metà del mese di gennaio).

L’informazione ‘un tanto al chilo’: ovvero la disinformazione

Insomma, uno schema parziale condiviso sul suo profilo Twitter. Per non parlare della descrizione che ne fa, parlando di leggere differenze solamente al Nord. I numeri della tragedia provocata dalla pandemia parlano chiaro, invece: già ad agosto avevamo registrato un netto aumento nel dato dei decessi rispetto allo stesso periodo nella media degli ultimi cinque anni. Poi da settembre a dicembre del 2020 le giornate sono state contraddistinte da record, non positivi, sul numero dei morti. Insomma, l’informazione un tanto al chilo che non serve a nulla.

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