Per Filippo Facci, Maradona è «un cervello strappato a una favela»
E dice che è uno dei due o tre calciatori più grandi di ogni tempo
26/11/2020 di Gianmichele Laino
Diego Armando Maradona non è mai stato ben voluto, questa è la verità. Anche se oggi, in ogni parte del mondo, c’è esaltazione e ricordo commosso. Se quest’ultimo atteggiamento è comunque dettato dal rispetto davanti alla morte, c’è chi – in ogni caso – non riesce a contenere al suo interno parole biliose. Si pensi, ad esempio, all’editorialista di Libero Filippo Facci su Maradona che – nella tardissima serata di ieri – si è lasciato andare a un commento su Facebook davvero poco adatto al contesto.
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Facci su Maradona e il cervello strappato alla favela
«Uno dei due o tre più grandi calciatori di ogni tempo, per il resto un cervello strappato a una favela» – ha scritto quando erano già passate alcune ore dalla morte del Pibe de Oro. Deve esserci stata sicuramente una lunga riflessione per partorire una frase del genere.
Tutte le cose sbagliate del post di Facci su Maradona
Non solo c’è il modo, velato, di normalizzare la sua attività sportiva («uno dei due o tre più grandi di sempre» è un’espressione molto diversa dalla narrazione di Maradona come IL più grande di sempre), ma c’è il modo più velenoso per sottolineare anche la sua esperienza umana, in 60 anni di vita.
Nessuno nega gli eccessi di Maradona, ma ci sono cose che – in sede di epitaffio – bisognerebbe risparmiarsi. Soprattutto se il suo ruolo, nel calcio, è stato certamente non ordinario. Tra l’altro, oltre al tentativo di ricordare gli aspetti più oscuri dell’uomo, c’è anche la sfumatura razzista nell’accenno alla favela. Come se dai quartieri più poveri delle città del Sud America potessero uscire soltanto cattive persone, per una sorta di imprinting sociologico.
Un post sbagliato e non è il primo. Ma noi non smetteremo mai, quantomeno, di meravigliarci: possibile che nel 2020 si continui a usare i social network in questo modo?