I tre minuti per aggirare la policy di Instagram sui contenuti pornografici

Alcune pagine social sono riuscite a trovare un modo per pubblicare e rendere visibili contenuti vietati e protetti da diritto d'autore

26/01/2024 di Redazione Giornalettismo

La condivisione di video e immagini sessualmente esplicite è vietata dalla policy di Instagram. Ma, evidentemente, i controlli non sono così approfonditi come possiamo pensare. Sulla piattaforma social, infatti, numerose pagine hanno utilizzato uno stratagemma che sembra essere in grado di “confondere” l’algoritmo di controllo sviluppato da Meta. Bastano, infatti, tre minuti in cui non compare nulla – se non un disclaimer – per aggirare le regole e pubblicare quel che si vuole. Anche ciò che è vietato (e non solo perché vietato a un pubblico di minori, ma anche perché rappresenta una violazione del diritto d’autore). Dunque, un paradosso per un social che per molto tempo ha punito – oltre modo – anche il cosiddetto “nudo artistico”. Questa vicenda, infatti, mette in evidenza delle problematiche strutturali nei controlli da parte delle piattaforme che – al netto di ciò che si può pensare – non effettuano verifiche così approfondite sui contenuti sensibili.

Porno su Instagram, bastano 3 minuti per aggirare la policy

Rimanendo nel mondo del porno, uno dei portali più visitati a livello globale ha appena stabilito delle nuove regole per la pubblicazione dei contenuti: occorrerà un consenso esplicito (tramite liberatoria, e non solo) di tutte le persone presenti su una scena. Se questo non ci sarà (con tanto di verifica dell’identità del performer e del co-performer), il video non potrà essere pubblicato su Pornhub.

Un aggiornamento che va di pari passo con la legge. Oltre al DSA, molte piattaforme di contenuti per adulti si apprestano a dover rispondere a diverse norme stabilite da ogni singolo Paese. In Spagna, per esempio, entro l’estate dovrebbe entrare in vigore l’app per la verifica dell’età: uno strumento per diminuire la fruizione dei contenuti pornografici da parte dei minori. Negli Stati Uniti, invece, riprende vigore il percorso di una legge per punire la porn*grafia deepfake.

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