Su Pornhub, ma solo col consenso di tutti: la nuova policy della piattaforma

L'aggiornamento arrivato nelle scorse settimane: ora tutti coloro i quali compaiono in una scena, dovranno dare il proprio consenso. Altrimenti non sarà possibile caricare il video sulla piattaforma

22/01/2024 di Enzo Boldi

Le accuse del passato, stanno smuovendo l’industria dei portali pornografici verso un lido più sicuro per tutti. O quasi. In attesa di capire se e come i portali riusciranno a tutelare i minorenni dalla visione di contenuti non adatti alla loro età, Pornhub ha deciso di dare un’ennesima svolta nella lotta contro la pubblicazione di contenuti senza approvazione di tutte le persone presenti su una scena (anche amatoriale). Da tempo, infatti, il sito non permette il caricamento da parte di utenti “non verificati”, ma da martedì 23 gennaio ci sarà un’altra stretta. Quella sul consenso.

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Una mail visionata e trascritta dal portale 404, fornisce le istruzioni di base ai performer che condividono contenuti all’interno della piattaforma. Si parla del termine (dal 23 gennaio del 2024) in cui diventerà effettivo questo ennesimo aggiornamento delle policies per pubblicare video sul portale:

«Il 23 gennaio 2024, oltre a fornire gli ID co-performer approvati, richiederemo anche una prova di consenso, come i moduli di liberatoria firmati, quando un nuovo co-performer viene aggiunto a un account modello. Questo è un requisito per approvare e pubblicare video con questi nuovi co-interpreti sul tuo profilo. Questo aggiornamento aiuterà a salvaguardare i tuoi contenuti e a promuovere una piattaforma più sicura per tutti i membri della comunità che caricano contenuti e interagiscono con essi». 

Dunque, se un performer caricherà un video in cui è protagonista un co-performer, occorrerà inviare alla piattaforma un modulo (ma non è l’unica modalità), una liberatoria per verificare che la pubblicazione – non la realizzazione – di un video stia avvenendo attraverso di un accordo (non per forza di natura commerciale) tra le parti.

Pornhub ora vuole anche il consenso dei co-performer

Sulla pagina “help” di Pornhub, sono state spiegate le modalità di comunicazione del consenso da parte dei co-performer. E ci sono quattro percorsi che possono essere seguiti affinché un video possa essere pubblicato sulla piattaforma, accedendo direttamente alla pagina delle “impostazioni principali” e andando a cliccare sulla scheda “co-performer”:

  • Caricamento di una foto e di un documento d’identità: dovrà essere caricata sulla piattaforma l’immagine del co-performer con al suo fianco il documento di identità. Dopodiché, questa immagine dovrà essere integrata da una scansione (anteriore e posteriore) dello stesso documento d’identità.
  • ID Livescan + Volto: il co-performer deve essere fisicamente presente per completare questo passaggio e dovrà eseguire una scansione del volto dal vivo.  tuo co-interprete dovrà eseguire una scansione del volto dal vivo, prima di sollevare la parte anteriore e posteriore del suo documento d’identità verso la fotocamera per scansionare e scattare foto.
  • Inviare il collegamento per la firma elettronica: il performer che sta caricando un video può inviare al co-performer un collegamento sicuro monouso, eseguendo una verifica attraverso la scansione del volto in tempo reale e quella del documento di riconoscimento. Poi firmeranno elettronicamente la liberatoria.
  • Pacchetto Identificazione + Liberatoria: il co-performer non dovrà essere fisicamente presente. Il performer che carica il video dovrà effettuare l’upload di immagini chiare dell’ID del Co-Artista (un minimo 1 e un massimo 5). Alla fine, dovrà caricare il modulo (la liberatoria) firmata dal co-performer. Il tutto condito da una foto in primo piano mentre quest’ultimo mostra alla telecamera il proprio documento d’identità.

Una mossa che arriva mentre il mondo dell’intrattenimento online per adulti è al centro di moltissime polemiche. Dalle cause americane, a diversi Stati USA che hanno deciso di mettere al bando portali come Pornhub, questa industria deve necessariamente fornire delle risposte a tutela degli utenti (e non solo). Da martedì 23 gennaio, infatti, chi non invierà alla piattaforma quanto richiesto, vedrà il suo video “sospeso” e in moderazione. Non è chiaro se si tratta di una policy anche retroattiva.

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