La mossa della Spagna per tutelare i minori dal porno

Da dicembre, si sta lavorando per trovare delle soluzioni (anche digitali) applicabili a questo contesto. Entro l'estate 2024, tutto ciò dovrebbe diventare realtà

22/01/2024 di Enzo Boldi

Da diversi anni, sono molti i Paesi che stanno cercando di trovare una soluzione per limitare l’accesso dei minorenni ai portali che ospitano contenuti per adulti, quelli sessualmente espliciti. Si stanno studiando soluzioni anche ai sensi del Digital Service Act, dopo che grandi piattaforme (come Pornhub) sono state inserite all’interno dell’elenco dei gatekeeper che dovranno rispettare i paletti più stringenti del Regolamento europeo. E per cercare di scongiurare una realtà già evidente (secondo dei sondaggi interni), come quella della diffusione della pornografia in Spagna, il governo guidato da Pedro Sánchez sta pensando a una serie di soluzioni definite “pionieristiche”

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In una recente intervista a El Pais, il Presidente del governo spagnolo ha parlato dell’intenzione di far approvare una legge organica per la protezione dei minori nelle loro navigazioni in internet. Un’esigenza che non va solamente a sottolineare alcuni degli aspetti chiave indicati dal DSA in Europa, ma va a rispondere a numeri preoccupanti emersi nel corso di un sondaggio tra i più giovani sull’accesso a contenuti sessualmente espliciti (attraverso le piattaforme) online.

Pornografia Spagna, la mossa per tutelare i minorenni

Ma di cosa stiamo parlando? Attualmente, la legge sulla comunicazione audiovisiva in Spagna (approvata nel luglio del 2022 dal primo governo Sànchez) ha posto i paletti – senza fornire soluzioni – all’accesso dei minori su piattaforme riservate a un’utenza adulta. In particolare, l’articolo 89 sottolinea l’esigenza di:

«Stabilire applicare sistemi di verifica dell’età degli utenti rispetto a contenuti che potrebbero nuocere allo sviluppo fisico, mentale o morale dei minori che, in ogni caso, impediscano l’accesso a contenuti audiovisivi più dannosi, come la violenza gratuita o la pornografia». 

L’indirizzo d’azione, dunque, risale a un anno e mezzo fa. Da quel momento sono iniziate diverse sperimentazioni (alcune applicate ai web browser) per trovare una soluzione. E la risposta sembra essere arrivata qualche settimana fa. Intorno alla metà di dicembre 2023, l’Autorità spagnola per la protezione dei dati personali ha presentato un progetto: un’app ufficiale (e istituzionale) per non permettere ai minori di 14 anni di utilizzare le piattaforme social e a tutti gli adolescenti di accedere ai portali che ospitano contenuti riservati a un pubblico adulto. Questo piano dovrebbe essere pronto entro la prossima estate, anche se non è ancora chiaro – in attesa anche della legge annunciata da Sànchez – come questo strumento sarà applicato alle varie piattaforme.

I numeri

Pochi mesi e, dunque, potremmo toccare con mano questo nuovo paradigma sulla pornografia Spagna e l’accesso vietato ai minori. L’esigenza di procedere in questa direzione arriva anche dai numeri. Secondo un sondaggio interno, il 25% degli under 12 spagnoli ha avuto già contatti con i contenuti sessualmente espliciti. Una cifra che si impenna fino a toccare il 70% per quel che riguarda la platea tra i 13 e i 17 anni, ovvero quella fascia d’età che ha dichiarato di guardare regolarmente video pornografici. Ma un dato ancor più preoccupante è rappresentato da un altro numero: il 30% dei minori intervistati ha sottolineato come l’accesso ai siti porno e la fruizione dei video rappresenta l’unica fonte – per loro – di educazione sessuale e affettiva.

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