Il polo nazionale del cloud sta creando una super alleanza tra pubblico e privato

Si sta muovendo la scacchiera in una partita che potrà avere un primo esito entro la metà di luglio

11/06/2021 di Redazione

Il Polo nazionale del Cloud è una delle più grandi sfide che sta mettendo in campo il ministro della Transizione digitale Vittorio Colao. Ma è anche una sfida delicata, che ha bisogno di maggiore equilibrio e che non può di certo concentrare nelle mani di pochi soggetti una quantità di dati molto significativa per le aziende della pubblica amministrazione strategiche in Italia. Il cloud della pubblica amministrazione – e quando parliamo di questo concetto, facciamo riferimento a 180 amministrazioni di primo livello, quelle che gestiscono al loro interno i dati più sensibili – è una esigenza fondamentale per un Paese come l’Italia che, proprio in questo periodo, sta affrontando (si veda anche la grande questione in via di risoluzione dell’Agenzia Nazionale della Cybersecurity) il suo più grande adeguamento alle tecnologie di sviluppo che tutti gli altri stati, invece, hanno a disposizione.

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Polo nazionale del cloud, l’alleanza che si sta configurando

Della questione legata al polo nazionale del cloud per le aziende della pubblica amministrazione di livello strategico sappiamo, al momento, quanto annunciato qualche giorno fa da Vittorio Colao (ovvero che lo stato sarà arbitro di una partita in cui saranno coinvolti più attori privati possibile) e quanto trapelato, invece, dalle indiscrezioni di Repubblica. Anche oggi, la sezione tech diretta da Riccardo Luna offre uno spunto di riflessione in più rispetto a quanto accaduto in questi ultimi giorni.

Fino a qualche ora fa, sembrava configurarsi una partita a coppie tra aziende italiane in partnership con i big del tech a livello planetario. Una sorta di gioco delle parti che coinvolgeva, ad esempio, Tim e Google, Fincantieri e Amazon, Leonardo e Microsoft. A quanto pare, in vista del bando di metà luglio, lo scenario sta cambiando. In questa nuova ottica, l’intervento dello stato sarebbe più significativo, con il coinvolgimento diretto di Cassa depositi e prestiti e Sogei, che starebbero provando a coinvolgere in un progetto unico anche Leonardo e Tim. Una quadrangolazione di colossi, a metà tra il pubblico e il privato, per creare un polo nazionale strategico prima di tutto per le pubbliche amministrazioni che hanno bisogno di maggiore sicurezza e protezione. Una partita talmente importante che – stando sempre a quanto riportato da Repubblica – Vittorio Colao vorrebbe gestire personalmente, accentrando negli uffici del ministero per la Transizione digitale anche le procedure di gara, senza la mediazione di Consip.

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