La polemica tra Selvaggia Lucarelli e Fanpage per l’articolo su Carlotta Rossignoli

A partire anche dal lavoro di Lucarelli, sulla storia di Carlotta Rossignoli si può aprire una riflessione sul modo della stampa italiana di coprire le vicende relative al merito

04/11/2022 di Ilaria Roncone

La storia di Carlotta Rossignoli, diventata celebre come «medico, modella e influencer a 23 anni» è finita su tutti i giornali: ci sono una serie di punti da chiarire, nel dibattito che le si è creato attorno, a partire dalle condizioni di partenza, dalle sue conoscenze – Selvaggia Lucarelli ha sottolineato come, tra i suoi follower, ci siano personaggi del calibro di Alberto Zangrillo e Lorenzo Fontana – e dal modo in cui ha potuto laurearsi in anticipo. Lucarelli, in particolar modo, sta trattando la storia da giorni e ha scritto un articolo per Domani. Articolo che – come ha sottolineato nelle sue storie – sarebbe stato copiato da Fanpage.

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Gli screen nelle storie di Lucarelli sull’articolo di Fanpage che parla di Carlotta Rossignoli

carlotta rossingoli

«Io lavoro due giorni a questa storia per Domani – scrive Selvaggia Lucarelli tra le sue storie -. Poi arriva l’immancabile Fanpage e copia non solo il titolo, ma tutto l’articolo». Qualche storia dopo, sempre nel pomeriggio del 4 novembre, non manca nemmeno la stoccata al Corriere della Sera per per l’articolo dal titolo: «Chi è Carlotta Rossignoli: dal pianoforte al premio di Mattarella. La ragazza «progettata» per primeggiare», pezzo che ne descrive i successi sotto tutti i punti di vista (anche atletici e a livello musicale, oltre quelli già evidenziati in precedenza).

Sono molte le persone che, riflettendo su questa vicenda, stanno attribuendo ai media la colpa di veicolare modelli sbagliati non approfondendo per esempio – in un caso come questo – le condizioni di partenza di una giovane donna sicuramente brillante che, però, rispetto a tante altre persone sembra essersi trovata (e non è ovviamente un demerito o qualcosa da criticare) in una condizione di vantaggio che non può essere ignorata. Una buona narrazione giornalistica, però, deve approfondire e fornire tutti gli elementi di una storia, non rimanere in superficie veicolando un modello – quello della persona che, se vuole, tutto può raggiungere con l’impegno – che ha intossicato la mente di molte persone, a partire dagli studenti, e che ora ha diffusione massima grazie al potenziale dei social.

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