Il pm e l’incontro con Luca Lotti per favorire un socio di Tiziano Renzi

15/01/2019 di Redazione

Uno dei due magistrati arrestati ieri per corruzione e sentenze pilotate a Trani, il pm Antonio Savasta, aveva cercato di favorire un socio di Tiziano Renzi incontrando Luca Lotti quando era sottosegretario. È uno dei particolari che emerge dagli atti dell’indagine che proverebbe di punti di contatto tra la magistratura e i piani alti del governo per un presunto scambio di favori.

Il magistrato incontrò Luca Lotti per favorire un socio di Renzi sr

Savasta indagava sull’imprenditore Luigi Dagostino, ex socio del padre di Matteo Renzi, e proprio al genitore dell’allora premier il magistrato avrebbe chiesto di incontrare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Lotti per un appoggio. Il pm voleva lasciare la procura di Trani e aveva bisogno di una sponda a Roma. Come racconta oggi Repubblica (articolo di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci) a fare da tramite tra Savasta e Dagostino fu un amico avvocato, Ruggiero Sfrecola, che da ieri è interdetto. L’incontro a Palazzo Chigi con Lotti avvenne il 17 giugno 2015. Secondo i pm, Savasta cercava un intervento politico romano per il suo trasferimento a Roma e in cambio insabbiava le indagini sulle società di Dagostino, compresa la Nikila Invest, che in quel momento era partecipata anche da una società di Tiziano Renzi e sua moglie Laura Bovoli. Dell’appuntamento nel corso di interrogatori ha parlato anche lo stesso Dagostino, dando però una spiegazione diversa da quella dello scambio di favori: «Fissai un appuntamento con Lotti tramite Tiziano Renzi, dicendogli che volevo portargli un magistrato che aveva interesse a mostrare una proposta di legge».

(Foto di copertina da archivio Ansa: Luca Lotti in aula alla Camera durante l’esame del decreto legge Genova, il 31 ottobre 2018. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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