Come Pillon ostacola la discussione del DDL Zan manipolando una notizia dal Canada

La bufala sul DDL Zan condivisa da Pillon mira a influenzare l'opinione pubblica per ritardare ancora la discussione in Senato

07/04/2021 di Ilaria Roncone

Nella giornata in cui la calendarizzazione del DDL Zan – che aspetta da settimane di cominciare il suo iter al Senato per essere discusso – è saltata ancora una volta, occorre far notare come (anche) Simone Pillon ce la stia mettendo tutta per diffondere fake news in merito al disegno di legge. Se Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno già ampiamente fatto propaganda contro il DDL Zan decantando una serie di fake news, Pillon – senatore leghista che da sempre si è espresso a favore della tanto decantata famiglia tradizionale e contro la comunità LGBTQ+ – ci mette il carico da Novanta e scomoda un fatto avvenuto in Canada, manipolando la questione a suo vantaggio e tratteggiando una vicenda che – sul suo profilo – diventa una bufala sul DDL Zan.

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Pillon e la bufala sul DDL Zan

Pillon ha scelto di riprendere un caso di cronaca oltreoceano, arrivando fino in Canada. Si parla di «un padre arrestato per essersi rifiutato di attuare la transizione di genere della figlia tredicenne imbottendola di ormoni maschili. Ora rischia 5 anni di reclusione». Il senatore leghista, a sostegno della sua tesi, pubblica lo screen del titolo di un articolo: «Padre arrestato perché cerca di opporsi alla transizione di genere della figlia tredicenne». Il pezzo compare su “Il blog di Sabino Paciolla”, sito sulla quale si possono trovare una serie di contenuti che esprimono contrarietà rispetto alla transizione di genere. Andando però ad indagare sul fatto di cronaca dal Canada emerge una storia ben diversa.

Il padre è stato arrestato per aver infranto l’ordine del tribunale

Come fanno notare già dal primo commento al post di Pillon, la storia è ben diversa da come la racconta lui. Basta andare a leggere un articolo del New York Post in merito, che spiega quello che è accaduto per filo e per segno. L’uomo è stato «arrestato questa settimana dopo aver violato un’ordinanza del tribunale che gli vietava di parlare pubblicamente della transizione di genere di suo figlio» per proteggere il minore. Il padre ha avviato una causa contro la madre – i due sono separati – volendo impedire la transizione di genere del figlio quindicenne che la donna, invece, appoggia.

Il ragazzino si è identificato come maschio a 11 anni e a 12 anni ha voluto cambiare nome, chiedendo di poter intraprendere la terapia ormonale per il cambio del sesso. Il tribunale si è espresso contro l’atteggiamento del padre, contro il fatto che voglia affrontare pubblicamente la transizione di genere del figlio – utilizzando la causa in cui è coinvolto per attaccare la sinistra – e contro il suo riferirsi al figlio con i pronomi femminili: «Il rifiuto [del padre] di rispettare le decisioni [del ragazzo] riguardo alla sua identità di genere è problematico» e procura al ragazzo «un dolore significativo» e ha «causato una rottura di ciò a cui entrambe le parti si riferiscono come una relazione genitore-figlio altrimenti amorevole».

Una situazione estremamente complessa, quindi, che in Canada viene affrontata dai tribunali (il cui interesse è garantire la massima protezione del minore) ma che Pillon strumentalizza per andare contro al DDL Zan e che con il disegno di legge ha ben poco a che vedere.

(Foto copertina: IPP/MIPA MILANO)

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