Il mancato coraggio di “Matrimonio a prima vista” sull’omosessualità | VIDEO

Nada Loffredi, psicoterapeuta e conduttrice del programma in onda su Real Time, dà una giustificazione che non può e non deve convincere

03/04/2021 di Enzo Boldi

C’è una trasmissione di successo, giunta alla sua quinta edizione, che non riesce a parlare e celebrare liberamente l’amore omosessuale. Parliamo di Matrimonio a Prima Vista Italia: un esperimento sociale che si snoda attorno all’imponderabile concetto di nozze (civili) celebrate tra due persone che si conoscono solamente nel giorno delle nozze. Due persone che, per quel che riguarda la versione italiana del programma, sono necessariamente “uomo e donna”. Insomma, l’amore omosessuale viene accantonato per motivazioni che sembrano essere paradossali.

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Un programma che esiste in Italia dal 2016 (il format è danese e da oltre dieci anni viene trasmesso in molti altri Paesi del Mondo), ma che si è sempre e solo incentrato sui matrimoni eterosessuali. La televisione, per fortuna, ha mosso passi da giganti nei confronti delle coppie LGBT+ mettendo da parte – in molte occasioni – la scure bigottista di chi non accetta la naturalità dei sentimenti. Ma c’è chi ancora non riesce a fare questo grande passo, palesando giustificazioni che sembrano cozzare – e non poco – con lo spirito del programma che loro stessi mandano in onda. Un caso emblematico arriva dalla risposta della psicoterapeuta Nada Loffredi, conduttrice di Matrimonio a Prima Vista Italia su Real Time.

Matrimonio a Prima Vista Italia e i “problemi” con le coppie omosessuali

Il suo intervento a TvTalk, andato in onda la scorsa settimana, sta facendo molto discutere per via di queste parole-giustificazioni.

«Risulterebbe estremamente difficile, è inutile negarlo. Perché i pregiudizi sono ancora molti e perché viviamo in un Paese che, diciamo, non ha questa capacità di accogliere liberamente un format del genere». Parole che hanno provocato l’interruzione da parte del conduttore, Massimo Bernardini, che ha sottolineato come già esistano programmi che – fortunatamente – hanno dato una svolta a questi luoghi comuni, come “Uomini e Donne” e il suo Trono gay. Per esempio, sempre su Real Time va in onda “Primo Appuntamento“, trasmissione condotta da Flavio Montrucchio, che da diverse edizioni ha abbattuto il muro dando spazio all’amore in tutte le sue forme, senza pregiudizi.

«Sì, però finora ci siano trovati di fronte a tutta una serie di ostacoli (non ha specificato quali, ndr), non che non ci abbiamo pensato. A mio avviso sarebbe anche un po’ più difficile da un punto di vista psicologico. Non sarebbe la stessa cosa, sarebbe un altro tipo di esperimento. Non è facile, ve lo assicuro», ha concluso la conduttrice di Matrimonio a Prima Vista Italia.

Bei tempi quando la tv serviva a educare

La scelta di Matrimonio a Prima Vista Italia, dunque, è stata presa – leggendo le parole della psicoterapeuta e conduttrice Nada Loffredi – anche per motivi psicologici. Insomma, parafrasando (ma neanche troppo) le sue parole, è difficile far accettare al telespettatore la visione di un “esperimento” (perché questo è il senso della trasmissione) di questo tipo con coppie composte da due uomini o due donne. Eppure la televisione ha già da tempo superato questo muro con altre trasmissioni che hanno avuto un maggior coraggio nel rendere naturale agli occhi del telespettatore quel che è un amore naturale, in tutte le sue sfaccettature. Quello stesso muro già abbattuto dalle versioni straniere dello stesso programma, più longeve dell’edizione italiana, come accaduto lo scorso anno con il primo matrimonio gay di Married At First Sight in Australia.

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