La bufala della pillola anticoncezionale che tutela dall’HIV | RICETTA ROSSA

Il contributo della ginecologa Monica Calcagni alla discussione: c'è tanta confusione sul tema delle pillole anticoncezionali

11/10/2023 di Redazione Giornalettismo

Sebbene sui social non se ne parli così tanto – l’analisi quantitativa che abbiamo condotto ha trovato soltanto poche occorrenze del binomio pillola anticoncezionale e HIV -, il tema che questa nuova puntata di Ricetta Rossa andrà ad affrontare è quello che genera più confusione, anche tra le nuove generazioni. L’Istituto Superiore di Sanità l’ha inserita nel suo prontuario informativo contro le fake news: la pillola anticoncezionale non può difendere il paziente dalle malattie sessualmente trasmissibili. Eppure, non si tratta dell’unico elemento da prendere in considerazione quando si parla di pillola anticoncezionale: la confusione con la pillola del giorno dopo e con la pillola abortiva è l’altro argomento con cui anche una ginecologa esperta – che ha un ruolo importante nella divulgazione scientifica – come Monica Calcagni si confronta praticamente ogni giorno. Per questo, abbiamo scelto lei per fare chiarezza sul tema.

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Le fake news e la confusione sulla pillola anticoncezionale

«C’è tantissima confusione – spiega la dottoressa Calcagni -. E la confusione più grande non c’è tanto tra pillola anticoncezionale e pillola abortiva, ma tra “pillola del giorno dopo” e pillola abortiva. Quella anticoncezionale blocca l’ovulazione, quella del giorno dopo sposta l’ovulazione, ma non la blocca. Ed è efficace solo se utilizzata prima che l’ovulazione sia avvenuta. La pillola abortiva, invece, viene assunta quando una donna è già in gravidanza. Non può essere acquistata in farmacia, come invece accade per le due precedenti, e va assunta solo se si è in gravidanza e ha lo scopo proprio di interrompere quest’ultima».

Di fake news sulla pillola anticoncezionale ce ne sono moltissime: «Una delle più “importanti” è che questa pillola faccia ingrassare. Quindi, tutte le ragazze pensano che chi le prende sia una specie di balena. In realtà, diversi studi hanno dimostrato come la pillola anticoncezionale non faccia ingrassare. Al massimo può portare un po’ di ritenzione idrica, ma si esplica in un chilo, massimo un chilo e mezzo di peso corporeo e non 10/15 come pensano molte ragazze». Ma ce ne sono anche altre: «Altra idea sbagliata che hanno è che faccia venire l’acne, ma anche questo è sbagliato. Addirittura viene utilizzata per trattare l’acne».

Se si considera, poi, che dopo il 2020 – accanto a quello della pillola anticoncezionale – si affianca anche il tema della vaccinazione, capiamo bene come l’ecosistema informativo, quando si parla di salute, sia davvero carico di ambiguità e di problematiche irrisolte, in assenza di una corretta divulgazione. Tocchiamo, poi, il punto dal quale siamo partiti. Spesso si fa confusione tra pillola anticoncezionale e metodi contraccettivi e sul ruolo di entrambi: «Le donne che assumono la pillola anticoncezionale, a parte alcune eccezioni, sono convinte che possono avere rapporti liberi e non protetti senza alcun rischio. Prendere la pillola contraccettiva ti salva dalle gravidanza inattese, ma non dalle malattie sessualmente trasmissibili. È fondamentale utilizzare il preservativo».

Chi può assumere la pillola anticoncezionale

Ma cosa c’è nella pillola anticoncezionale? Ci sono delle persone che non possono assumerla? La dottoressa Calcagni ha spiegato: «Ci sono due pillole contraccettive e anche su quello c’è molta confusione. Tante donne dicono “io non la posso prendere perché fumo” o “io non la posso prendere perché ho un problema di coagulazione”. Non si può assumere la pillola estroprogestina, ovvero quella che ha estrogeno e progesterone. Poi non tutte le pillole hanno lo stesso estrogeno, non tutte le pillole hanno lo stesso progesterone. Ci sono dei mix diversi di dosaggi e di tipologia. Il progesterone non è trombogenico e quindi è un farmaco che può essere assunto da tutte le donne. Anche da quelle che fumano. È la pillola che noi diamo alle donne che allattano».

L’importante, in ogni caso, è non affidarsi al passaparola, di non credere ciecamente ai social network, ma consultare gli specialisti. Ce lo dice anche la dottoressa Calcagni: «Il consiglio che io mi sento di dare – conclude – è quello di seguire i profili social di professionisti. Ci sono anche dei profili molto importanti, come quelli del Ministero della Salute, quello della Società Italiana di Contraccezione, quello della Fondazione Umberto Veronesi. Ci sono tantissimi siti ufficiali dove le informazioni che vi vengono date sono corrette e adeguate. Affidatevi a un medico, un ginecologo. C’è la possibilità di fare delle visite gratuite nei consultori, dove ci sono professionisti che sono informati. E, soprattutto, imparate a utilizzare il cervello sempre, e il preservativo».

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