La confusione e le truffe che vanno evitate sull’acquisto di farmaci online | RICETTA ROSSA

Il quarto articolo di Ricetta Rossa realizzato nell'ambito di un progetto - promosso dal Dipartimento Informazione ed Editoria - di debunking delle fake news in ambito sanitario contiene un importante contributo del dottor Stefano Briganti, farmacista e responsabile del progetto di divulgazione sui social chiamato ilfarmacistaconsiglia.tv

30/08/2023 di Redazione Giornalettismo

Un tema estremamente particolare, delicato, che a volte non viene affrontato con la giusta attenzione da parte delle persone che – pure – fanno ricorso a questa pratica. Stiamo parlando dell’acquisto di farmaci online. Come hanno testimoniato i nostri approfondimenti sul tema, gli utenti di internet – ciclicamente – tornano a effettuare delle ricerche a proposito delle modalità consigliate per acquistare farmaci online, a proposito delle normative in materia, a proposito dei medicinali che possono o non possono essere acquistati sulle cosiddette e-pharma. Inoltre, l’ecosistema digitale è stato caratterizzato – soprattutto nei mesi della pandemia e in quelli immediatamente successivi – da un numero piuttosto ampio e rilevante di notizie come questa, che mettevano in rilievo le operazioni delle autorità di pubblica sicurezza nei confronti di quei portali che vendevano illegalmente farmaci online.

Per cercare di fare chiarezza su questo argomento, Giornalettismo ha avuto modo di intervistare il dott. Stefano Briganti, il farmacista che su Instagram (@ilfarmacistaconsiglia.tv) ha avviato una operazione di divulgazione molto importante a proposito dell’opportunità sull’acquisto di farmaci online, distinguendo – grazie alla sua quotidiana informazione – ciò che è possibile fare sulle farmacie online e ciò che, invece, non è possibile fare.

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Quando è consentito l’acquisto di farmaci online, l’intervista al dott. Briganti?

«Andando a escludere gli integratori alimentari e cosmetici che, quindi, possono essere venduti – ci spiega Briganti -, gli unici farmaci che possono essere venduti online sono i SOP e gli OTC. Quindi farmaci senza obbligo di prescrizione o comunque i classici farmaci da banco. Basta, null’altro. Non è assolutamente possibile da parte delle farmacie autorizzate dal Ministero la vendita dei farmaci con prescrizione online. Quindi, certamente si esporrà a delle truffe sia dal punto di vista informatico che dal punto di vista della tutela della salute».

Il che espone il pubblico di internet a diverse truffe. Nel 2021 (ma ci sono delle testimonianze anche molto più recenti, che risalgono a qualche mese fa), una delle notizie più diffuse in questo ambito semantico era quello per l’acquisto di alcuni farmaci a base di testosterone da parte di uomini trans. Questi ultimi, oltre a essere particolarmente esposti alle truffe, si sono imbattuti spesso in portali online che avevano venduto loro prodotti dalla dubbia efficacia, quando non dannosi per la salute.

Cosa spinge una persona ad acquistare farmaci online

Ma cosa spinge una persona a rivolgersi a una farmacia online? Ci sono delle differenze di prezzo e, quindi, una convenienza economica? L’esperto che abbiamo consultato è di parere diverso:«Credo che la tematica del prezzo, o per meglio dire del risparmio, sia marginale – ci ha detto il dott. Stefano Briganti -. Ritengo che il vero problema sia che, in questo caso, il paziente/utente non abbia diritto alla prescrizione di quel farmaco da parte del medico curante. Quindi cerca di ovviare a questo problema andando ad acquistare il prodotto online».

Ovviamente, la farmacia online – quando si rispettano tutte le regole – può essere considerata un supporto importante per le persone a ridotta mobilità. Ed è stata importante, soprattutto, nel corso dell’epidemia di Covid-19, quando le persone (a causa del lockdown) non potevano uscire dalle proprie abitazioni: «Le richieste più particolari le ho ricevute sicuramente nel periodo Covid – ci racconta Briganti -. In quel momento mi sono arrivate tantissime richieste di “aiuto”, nel senso di persone che non riuscivano a raggiungere fisicamente il punto farmacia, né riuscivano a parlare, né riuscivano a farsi visitare dal medico curante. In quel momento, anche dal punto di vista umano, è stato un momento molto particolare perché ho capito che tante persone avevano bisogno di aiuto e non riuscivano a ottenere nessun supporto dal punto di vista sanitario».

Tuttavia, il periodo del Covid-19 ha contribuito notevolmente anche alla diffusione di un sentiment avverso nei confronti dei farmacisti in generale e, di conseguenza, anche nei confronti delle farmacie online. L’analisi della rete che abbiamo effettuato, a partire da un social network come Twitter, ha portato evidenze di commenti in cui il sarcasmo e la rabbia erano i sentimenti principali di chi, nel periodo compreso tra il 2020 e il 2021, discuteva sui social del ruolo sociale delle farmacie. Questo sentiment diffuso, che veniva percepito anche dai diretti interessati, non poteva che essere superato attraverso il rispetto delle regole e, ovviamente, la professionalità: «Tutte le parafarmacie e farmacie online devono essere autorizzate dal Ministero, con il logo identificativo – conclude il dott. Briganti -. E ci sono delle sanzioni pesantissime qualora dovessero vendere online farmaci con prescrizione. Addirittura fino a un anno di galera, multe fino a 10mila euro. Tralasciando il lato etico, anche dal punto di vista commerciale devi essere certo che non sia una farmacia o una parafarmacia che ti sta andando a vendere online quel farmaco con obbligo di prescrizione. L’online deve essere un complemento. Per me, in primis, c’è sempre la farmacia e, soprattutto, il rapporto umano con il farmacista. Siamo il primo presidio territoriale».

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