La bufala dell’aglio che fa bene alla pressione arteriosa | RICETTA ROSSA
Con questo primo articolo, si inaugura un ciclo di contenuti che Giornalettismo ha realizzato nell'ambito di un progetto - promosso dal Dipartimento Informazione ed Editoria - di debunking delle fake news in ambito sanitario. L'intervista ad Alessandro Conte di Fnomceo
28/06/2023 di Gianmichele Laino
Le bufale in ambito sanitario, a volte, sono dei grandi cerchi che si chiudono. A volte partono con un’intenzione poi, a seconda del periodo storico e dell’esigenza di quel periodo storico, si evolvono, cambiano, modificano i termini della fake news, pur conservandone inalterato lo scopo. Succede anche per tutte le dicerie su aglio e pressione arteriosa, un grande classico di chi – pur di innalzare il vessillo dei famosi “rimedi naturali” – farebbe di tutto. Anche riadattare, ad esempio, la bufala dell’aglio che fa bene alla pressione sanguigna a un fantomatico rimedio contro il Covid-19. Per questa puntata di Ricetta Rossa, il format che Giornalettismo ha realizzato per debunkare le fake news in ambito sanitario, ci siamo avvalsi della consulenza del dottor Alessandro Conte, Coordinatore del sito anti fake news della FNOMCeO (la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri). Con Dottore ma è vero che? Conte sta svolgendo un prezioso lavoro di divulgazione in un mare magnum – quello delle bufale in ambito sanitario – che non smette mai auto-alimentarsi.
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Aglio e pressione arteriosa, i dati analizzati
Una delle principali evidenze che sono emerse è quella che l’ambito semantico dei cosiddetti “rimedi naturali” è il pane quotidiano di tutte quelle pubblicazioni che propongono agli utenti del web informazioni approssimative e che non sono in alcun modo certificate da studi scientifici verificati. L’utilizzo dell’aglio – così come dello zenzero – come rimedio per problemi di pressione arteriosa rientra in questa sfera. Prima del 2019 la bufala restava sul “classico”, ricordando come il “rimedio della nonna” potesse contrastare il colesterolo e a pressione alta. Dopo il 2020, tuttavia, le fake news associate all’aglio si sono “aggiornate”, con un collegamento evidente con la pandemia di coronavirus che in quell’anno ha letteralmente dominato l’ecosistema informativo. Si parlava, genericamente, di studi che indicavano nell’allicina contenuta nell’aglio un effetto antivirale da sfruttare contro l’infezione da coronavirus.
«Le radici della fake news sull’aglio come rimedio contro la pressione alta sono solide nel tempo – spiega a Giornalettismo il dottor Alessandro Conte -, risalgono addirittura agli anni Sessanta. Alcuni studi avevano documentato che consumare l’aglio in dosi relativamente abbondanti potesse avere un effetto positivo sulla pressione arteriosa, diventando uno strumento per controllare l’ipertensione. I meta-analisti, nel corso degli anni, hanno rivisitato tutti gli studi pubblicati e questa informazione non ha retto alla prova dei fatti».
Eppure questa idea dell’aglio come rimedio naturale per l’ipertensione è sopravvissuta sia alla revisione dei meta-analisti, sia alla diffusione di nuove forme di comunicazione come i social network. Su Twitter, ad esempio, le affermazioni sull’aglio si sono diffuse anche grazie all’utilizzo di hashtag come #wellness, #lifestyle, #beauty, #healthy, #skincare, che evidenziano – chiaramente – i campi semantici di riferimento per le discussioni a tema degli utenti. Rabbia e paura sono, in ogni caso, i sentimenti che caratterizzano i toni verbali degli utenti che affrontano questi argomenti sui social network.
«Ci sono tanti luoghi comuni sull’aglio e sui suoi benefici – ci spiega Conte -, non solo per le persone in salute, ma anche per pazienti per i quali può essere considerato uno strumento terapeutico. Tuttavia, si crede anche che l’aglio non abbia effetti collaterali, cosa non corretta: per quanto sia un prodotto naturale, consumarlo nei dosaggi che richiederebbe l’ipotetico trattamento dell’ipertensione fa sì che ci possano essere nausea, gastrite e altri episodi gastrointestinali di una certa rilevanza».
A un certo punto, come si è detto, le fake news sull’aglio si sono evolute, con riferimento alla diffusione della pandemia. Nel primo e nel secondo trimestre del 2020, le ricerche sui social che riguardano l’aglio hanno raggiunto picchi massimi rispetto all’analisi del triennio 2019-2022. Non è stato sicuramente un caso, visto le fake news che si erano diffuse e che erano relative a ipotetici effetti benefici sull’infezione da coronavirus. «Il rimedio dell’aglio si è unito alla schiera di quei tanti rimedi naturali e fantasiosi – ha concluso Conte – che nella prima parte della pandemia si erano diffusi. All’aglio è riconosciuta una certa capacità anti-microbica e anti-virale, ma di certo non in grado di combattere il Covid».