«Sulla piattaforma per le firme digitali, l’ultimo atto di Colao sia coraggioso»

L'intervento su Giornalettismo di Lorenzo Mineo, esponente di Eumans, attivista per la raccolta delle firme digitali per i referendum

27/09/2022 di Redazione

Una piattaforma pubblica e gratuita per raccogliere firme digitali sui referendum potrebbe entrare in funzione tra pochi giorni. Perché dare peso a una notizia riguardo l’attivazione della democrazia diretta, a seguito di elezioni politiche presentate dall’opinione dominante come uno spartiacque per il futuro del paese? *

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Piattaforma firme digitali, quale futuro alla luce dell’astensionismo record?

Forse perché la partecipazione dei cittadini è stata ancora una volta la grande sconfitta di questa tornata elettorale, Ferma al 64%, quasi 10 punti in meno rispetto al 2018,  l’affluenza è stata la più bassa nella storia repubblicana. Occuparsi degli strumenti che servono a rivitalizzare la democrazia, è allora un modo per iniziare a rispondere al problema. E forse, a chi è convinto che la vittoria di Giorgia Meloni rappresenti un rischio di deriva antidemocratica e antieuropea per il Paese, andrebbe spiegato che far vivere e attivare lo strumento referendario è il modo migliore per restituire ai cittadini un’arma potente contro questa deriva: il referendum abrogativo fu voluto dai padri costituenti proprio per affidare ai cittadini la facoltà di intervenire abrogando le leggi del Parlamento, in modo da controllare e contenere il potere dei rappresentanti eletti.

La piattaforma sarebbe pronta a entrare in funzione a giorni

La notizia dell’ultim’ora riguarda uno dei provvedimenti più importanti che il Governo Draghi – e in particolare il Ministro per la Transizione Digitale Vittorio Colao – può e deve, a norma di legge, portare a termine nel disbrigo degli affari correnti: il decreto attuativo sulla digitalizzazione della partecipazione democratica. Il governo era tenuto infatti a far entrare in funzione da Gennaio 2022 una piattaforma per la raccolta di firme digitali su referendum e iniziative popolari, eppure ad oggi non ha ancora attuato quanto prescritto dalla legge di bilancio del 2020.

La realizzazione della piattaforma rappresenterebbe il completamento di quanto conquistato nell’estate 2021 quando, grazie ai ricorsi all’ONU di Mario Staderini, alla pressione pubblica dell’Associazione Luca Coscioni e all’emendamento presentato in Parlamento da Riccardo Magi, si è ottenuta la possibilità di firmare con SPID referendum e iniziative popolari: una conquista che ha permesso di raggiungere il quorum di firme sui due referendum di iniziativa popolare eutanasia e cannabis, dopo che da 10 anni non accadeva (a ben guardare, gli ultimi referendum che si sono tenuti dopo il 2011 sono stati di inizaitiva governativa o regionale, mai popolare).

Peccato però che ad oggi, in assenza di una piattaforma pubblica e gratuita, il costo di ogni firma (circa 1 euro l’una) ricade sui comitati promotori: un ostacolo economico all’attivazione della democrazia non da poco, se si pensa che in caso di bocciatura dei referendum non è previsto rimborso (citofonare i comitati eutanasia e cannabis per credere).

Sono trascorsi 9 mesi da gennaio, termine di legge per il lancio della piattaforma, e dopo uno stop del Garante Privacy che ad aprile aveva espresso dei rilievi sulla bozza di decreto attuativo per l’entrata in funzione (criticando in particolare il conferimento della titolarità dei dati alla Presidenza del Consiglio), nulla è accaduto.

Chi scrive, nello scorso luglio ha portato avanti per 4 giorni uno sciopero della fame per smuovere le acque su questo tema, chiedendo nulla più che il rispetto della legge: ne era conseguito un incontro col Ministro Colao che aveva preso impegno per l’entrata in funzione in breve tempo della piattaforma. Nonostante ripetuti solleciti negli ultimi due mesi, soltanto giovedì 22 settembre a seguito di un presidio del movimento di iniziativa popolare Eumans, fondato da Marco Cappato, fonti interne al Ministero della Transizione Digitale ci hanno informato che il decreto attuativo per l’entrata in funzione della piattaforma sarebbe stato firmato dai due Ministri competenti Colao e Cartabia: mancherebbero dunque pochi giorni per la registrazione del decreto e la successiva pubblicazione in Gazzetta che sancirà il funzionamento della piattaforma.

Ecco che occorre proprio in queste giornate decisive accendere attenzione su questo provvedimento, augurandosi che entri davvero in vigore senza nascondere insidie. A giugno infatti, durante un’interrogazione parlamentare, il Ministro Colao aveva paventato l’ipotesi che le firme digitali raccolte attraverso la piattaforma non avrebbero dovuto considerarsi firme autenticate: un’ipotesi del tutto illogica, che se avesse riscontro nel decreto attuativo renderebbe queste firme completamente inutili. Dopo l’incontro di luglio scorso con la delegazione di Eumans e dell’Associazione Luca Coscioni, il Ministro aveva smentito questa sua precedente affermazione.

Uno degli ultimi atti del ministro Colao

Non è stato purtroppo possibile leggere il testo del decreto, come invece auspicato durante l’incontro col Ministro, laddove una consultazione pubblica con gli attori più interessati alla promozione di referendum e i professionisti in materia di firme digitali, avrebbe potuto contribuire a risolvere ambiguità di questo tipo.

Adesso, stando alla notizia dell’imminente pubblicazione del decreto, non resta che augurarsi che questa insidia sia stata sventata e che nel testo sia chiarita la diretta validità delle firme raccolte ai fini del deposito presso gli uffici competenti della Cassazione, come del resto già accaduto nel precedente dei referendum depositati nel 2021

Come spesso accade, la grande concentrazione del dibattito pubblico e giornalistico sul momento elettorale, può diventare per la politica e la burocrazia di palazzo – dove non mancano i nemici dello strumento referendario – occasione per mettere in atto le peggiori trappole. Speriamo invece che l’ultimo atto del Ministro Colao si distingua per coraggio e per un concreto investimento nella digitalizzazione della  partecipazione democratica, contro ogni tentativo di insabbiamento della piattaforma.

*di Lorenzo Mineo, Coordinatore delle attività italiane di Eumans, movimento paneuropeo di cittadini fondato da Marco Cappato

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