Dai miei legali, la piattaforma online democratica per capire facilmente la soluzione ai problemi legali

La piattaforma Dai miei legali nasce dall'idea di rendere accessibile il contatto con gli operatori della legge a tutti, come ci ha spiegato Francesca Florio, nota su Instagram come Checcaflo

20/07/2021 di Ilaria Roncone

Francesca Florio, in arte (su Instagram) Checcaflo, è una giovane praticante abilitata che fa divulgazione su temi giuridici online. Neanche 24 ore fa ha lanciato il suo progetto, primo in Italia, ovvero una piattaforma per fornire consulenza legale a distanza ovunque ci si trovi. «Dai miei legali è tra le poche piattaforme che permette di organizzarsi per una videochiamata», ha spigato ai microfoni di Giornalettismo la sua creatrice. Videochiamata che, leggendo sul sito di Dai miei legali, può essere organizzata come preferisce il cliente utilizzando tutte le piattaforme a disposizione (Meet, Skype, Zoom, Teams, Whatsapp).

Abbiamo provato a navigare la piattaforma, che è semplice e immediata, scritta con un linguaggio che spinge le persone a rivolgersi ai professionisti che si trovano dall’altra parte dello schermo – avvocati, commercialisti e praticanti abilitati -.

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«L’obiettivo di Dai miei legali è rendere accessibile il contatto con gli operatori della legge»

«Ho cercato di creare il sito più semplice possibile, con passaggi chiari, anche a prova di boomer insomma. L’obiettivo è quello: rendere più accessibile il contatto con gli operatori della legge anche solo per levarsi un dubbio, quanto ti chiedi se una pretesa è azionabile in giudizio? Uno che pensa che deve andare dall’avvocato, stare lì due ore e mezzo non sapendo quanto chiederà, non lo fa e lascia perdere».

Anche perché succede che molti non chiariscano il tariffario e lo si scopra solo dopo il servizio. «A volte è capitato che alcune persone mi raccontassero di essere rimaste deluse dal primo contatto con un avvocato perché il costo del servizio non è stato trasparente fin da subito. In genere il problema è proprio il primo incontro fisico, perché online è obbligatorio dare prima la tariffa mentre fisicamente, purtroppo molti clienti non lo chiedono espressamente e scoprono il presso solo ad incontro terminato».

Una piattaforma «democratica» per capire le soluzioni al problema

Il linguaggio semplice e il costo uguale per qualsiasi tipo di ambito – dal penale al civile passando per il lavoro – di 55 euro per un’ora mirano a rendere la piattaforma il più possibile democratica. «Il prezzo per l’incontro è sempre lo stesso. Nel corso della call il professionista illustra le possibilità in base al caso. Si tratta di una consulenza superficiale prenotata almeno tre giorni prima perché il professionista deve aver modo di studiare il caso e gli eventuali documenti allegati. L’avvocato, in quell’ora, risponde a tutte le domande e illustra tutte le possibilità a disposizione».

«Il modello è già collaudato, faccio consulenza in questo modo da diversi mesi. Io ho iniziato a farlo via webcam – chiarisce Florio – per tutte quelle persone che chiedevano aiuto ma non erano su Roma con fattura, tutto tracciato, e chiedendo il consenso dati che va firmato prima della consulenza». Proprio da qui arriva l’idea: «Perché non iniziare a farlo con una piattaforma dedicata per renderlo più diretto?». Lo scopo è andare a snellire un procedimento lungo – considerata anche la questione trattamento dati – che spesso scoraggia le persone anche solo dal provarci. Dati che, come viene specificato nel sito stesso, vengono utilizzati solo per la consulenza e conservati con solo fine giuridico con Francesca Florio che è persona fisica titolare del trattamento.

«Riportare fiducia nella figura dell’avvocato e modernizzare il contatto con il professionista»

Con una decina di richieste arrivate in nemmeno 24 ore di messa online della piattaforma, la praticante 24enne sa già in cosa sperare: «Mi auguro che questa cosa possa anche, nel piccolo, modernizzare quello che è il contatto tra professionista e cliente ma soprattutto riportare fiducia nella figura dell’avvocato, che spesso viene visto con diffidenza».

«Il professionista, invece, è il maggiore alleato dei cittadini perché è quello che non solo si può frapporre tra te e il problema ma può dare anche gli strumenti per comprenderlo. Io ti do gli strumenti per capire e tu devi partecipare, condividere la scelta e essere consapevole della situazione che ti riguarda». Il migliore avvocato, quindi, è quello che ti coinvolge. «Un buon avvocato è anche quello che ti dice quando possibilità non ce ne sono – conclude la divulgatrice – Spesso mi trovo a fare consulenze con persone che dicono: voglio andare avanti ma, quando non è il caso, lo sconsiglio vivamente perché l’avvocato si fa pagare comunque ma il cliente perde soldi».

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