Perchè dormire sette ore è meglio di otto
05/08/2014 di Dario Ferri
Quante sono le ore di sonno di cui abbiamo bisogno? Il nostro corpo deve riposare nel giusto tempo, non esagerando in un senso o nell’altro. Se il poco sonno genera stanchezza e scarsa attenzione, anche dormire più di 8 ore al giorno può provocare più di un disagio.
DORMIRE SETTE O OTTO ORE – Un articolo del Wall Street Journal fa il punto sulle ricerche effettuate negli ultimi anni su quante ore il nostro fisico abbia bisogno di dormire. La giusta quantità di sonno è indicata in sette, e non otto ore, dalla maggior parte degli studi, che così smentiscono una credenza popolare piuttosto consolidata, almeno in Italia. I professori di due università americane interrogati dal quotidiano finanziario, Shawn Youngstedt e Daniel Kripke, rimarcano come il più basso tasso di malattia e di mortalità si riscontra tra chi dorme regolarmente sette ore per notte. Lo studio condotto per sei anni dal professor Kripke dell’Università della California di San Diego e pubblicato nel 2002 ha osservato i dati più di un milione di persone, che hanno partecipato ad una ricerca sul cancro. Chi dorme per una media compresa tra le 6,5 e le 7,4 ore di sonno aveva tassi di mortalità inferiori rispetto a chi aveva sonni più brevi o più prolungati. Una ricerca successiva, condotta su 450 donne in età avanzata, ha osservato come a dieci anni di distanza il tasso di mortalità era più alto per chi dormiva di più di 6,5 ore, o di meno di 5.
IL SONNO IDEALE – Diversi esperti, rimarca il Wall Street Journal, pongono però in dubbio l’efficacia di questi studi, che rilevano risultati con molte correlazioni in contemporanea, ma poche cause che effettivamente spiegano gli esiti registrati. La stessa metodologia è piuttosto incerta, viste le possibili imprecisioni di chi riporta i propri orari di sonno. Timothy Morgenthaler, accademico specializzato nel sonno, fornisce al quotidiano finanziario alcuni consigli per comprendere quale sia il modo migliore di dormire. «Consiglio ai pazienti di dormire tra le sette e le otto ore, e poi di valutare essi stessi come si sentano. Ognuno ha bisogno di una quantità di sonno diversa a seconda dei presupposti culturali e genetici», spiega il professor Morgenthaler, che rimarca come le ricerche sul sonno debbano tenere in considerazione fattori quali età e sesso. Nuovi studi indicano come ci sia una relazione tra un sonno di sette ore la miglior prestazione mentale nel giorno successivo. Le ricerche, come spiega David Dinges dell’Università della Pennsylvania, sottolineano come una privazione già da 30 minuti della giusta quantità di sonno danneggi le prestazioni mentali così come provochi una minore attenzione. Un recente studio in una rivista specializzata, Journal of Clinical Sleep Medicine, ha indicato come uno dei modi con cui capire il giusto sonno sia “ascoltare” la nostra sveglia interna. La ricerca, condotta in Germania, ha osservato cinque persone tornate all’età della pietra, senza orologi, energia elettrica o acqua corrente. Rispetto alle loro abitudini sono andati a dormire due ore prima, con un sonno più lungo in media di un’ora e mezza, per un totale di 7,2 ore al giorno.
Photocredit foto copertina: SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages