Serve la patente per navigare sui social network?

Si parte dalla proposta di un candidato alle regionali in Lombardia e si analizzano le opportunità di approfondire il tema, a livello di educazione digitale, nelle scuole

29/01/2023 di Redazione Giornalettismo

Una proposta che, così com’è stata presentata, si dimostrava provocatoria. Un patentino per i social? Un altro politico che predica un accesso limitato a piattaforme come Facebook o TikTok? Un’altra soluzione impraticabile per l’infrastruttura stessa di internet? Qualcuno aveva commentato l’idea di Mauro Grimoldi, candidato consigliere regionale in Lombardia, senza conoscerla prima a fondo. Giornalettismo, invece, ha raggiunto l’esponente della coalizione di centro-sinistra per capirci qualcosa in più. E ha scoperto che – in realtà – la proposta di istituire un patentino per i social network altro non è che il tentativo di istituzionalizzare delle ore di educazione digitale all’interno delle scuole.

Il monografico di Giornalettismo sul patentino social

La partecipazione di esperti del settore o degli stessi dipendenti delle grandi companies di Big Tech (che hanno sede proprio a Milano) potrebbero aggiungere un elemento in più a questi corsi di formazione. Ovviamente, sulla loro efficacia i pareri sono discordanti: abbiamo sentito la creator Federica Di Nardo o i rappresentanti della Fondazione Carolina, che lottano da anni contro i distorti utilizzi della rete. Ma abbiamo anche preso in considerazione policies e proposte storiche rispetto all’impiego dei social network da parte delle nuove generazioni.

Leggi tutto l’approfondimento di Giornalettismo:

Il candidato Grimoldi e il patentino per Instagram e TikTok
La proposta di un patentino social che non è un patentino social
Le regole dei social network sull’iscrizione e l’utilizzo da parte dei minori
La proposta di un patentino social evidenzia l’esigenza di un’educazione digitale: come fare?
Scuola e smartphone: un rapporto conflittuale iniziato nel 2007
Tutte le proposte politiche sull’accesso dei giovani ai social network con un documento di identità
L’opinione di Federica Di Nardo
Fondazione Carolina e l’opinione sul patentino social

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