Vendevano la loro figlia agli orchi per 25 euro, ma nessuno si indigna
20/02/2018 di Redazione
Saranno sentiti giovedì – dal gip Antonella Consiglio e dal pm Chiara Capoluongo che ha condotto le indagini – i genitori della bambina di nove anni che sarebbe stata fatta prostituire nel palermitano. Sempre giovedì il giudice sentirà gli altri due indagati, presunti clienti della vittima che è stata portata in una struttura protetta subito dopo l’avvio dell’indagine da parte dei carabinieri. I genitori vendevano la piccola per una cifra che oscillava dai 5 ai 25 euro.
IL RACCONTO DELL’ORRORE DELLA PICCOLA DI PALERMO
La famiglia vive in un paesino della provincia di Palermo, Trappeto, in condizioni di assoluto degrado.
Il padre della bimba è un agricoltore di 58 anni, la madre casalinga di 43. In cambio di 25, 30 euro avrebbero consentito a due “amici di famiglia” di violentarla. Sia la coppia che i due uomini sono agli arresti domiciliari con le accuse di sfruttamento della prostituzione e violenza sessuale.
L’inchiesta è partita dopo la denuncia di un uomo che ha visto in aperta campagna la piccola appartarsi con uno dei due indagati e fare per due volte atti sessuali. Dopo una serie di appostamenti, i carabinieri hanno fermato l’auto con a bordo un anziano in compagnia della bambina. Dalle indagini – spiegava ieri il Corriere del Mezzogiorno – è emerso che la madre organizzava gli incontri a pagamento – e talvolta vi partecipava. Il padre, pur sapendo cosa facevano alla piccola, incassava i soldi dei clienti. La minore, ascoltata con l’aiuto di esperti di psicologia infantile, ha confermato la versione del testimone e raccontato tutto.
«Quel giorno io ero in macchina con lui, poi siamo scesi e mentre mio padre era nel campo mi ha abbassato i pantaloni e gli slip…non era la prima volta. Era successo più volte e ogni volta mi offriva soldi. Spesso è successo anche con mamma»
«Io non volevo avere rapporti con lui, ma lui insisteva: poi quando andava via ci dava dei soldi, li dava a me perché diceva che mi voleva bene. Mi dava cinque euro se gli davo un bacio, 25 se facevo qualcosa in più. Questo è successo prima che facessi dieci anni».
Però qui le orde di indignados non le avvertiamo. Molti sui social fanno notare come non ci sia alcun politico nazionale che finora abbia commentato la vicenda (magari impegnandosi contro questi reati, in vista del nuovo governo).
Palermo, facevano prostituire la figlia di 9 anni: arrestati i genitori e due pedofili.
Nessun tweet di #Salvini: se non ci sono migranti per i quali invocare la castrazione chimica non c’è sfizio.— Il Reverendo (@IlReverendo71) 20 febbraio 2018
Una bambina di 9 anni, a Palermo, costretta a prostituirsi dai genitori. Le sane famiglie italiane del mulino bianco. Abbiamo indignazione da parte degli sciacalli? Tipo @GiorgiaMeloni e #salvinimmerda?
— MalvagiⒶ #antifascista (@Gabrymalvagia) 19 febbraio 2018
Dai 5 ai 25 euro, questo il prezzo di una bambina di 9 anni costretta a prostituirsi dai genitori.
Una vita distrutta.
Ma la rabbia del web non scatta, ancor meno quella dei politici che alimentano l’odio per raccattare consenso.Non c’è un migrante a cui dare la caccia.
— Marta Ecca (@MartaEcca) 19 febbraio 2018