Gallera dice di essere contento che l’ospedale in Fiera (costato 21 milioni) non è servito a ricoverare centinaia di persone

Sarà stata senz’altro una frase uscita male. Perché non si può dire di un ospedale (quello realizzato in Fiera a Milano) che è stato il punto forte della campagna della regione Lombardia contro il coronavirus, costruito in tempi record e che ha visto l’esborso di 21 milioni di euro arrivati da investitori privati non sia servito alla sua funzione originaria. Ovvero quella di essere considerato il punto di riferimento per le terapie intensive nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus, non soltanto per la Lombardia, ma per tutto il resto d’Italia e, addirittura, d’Europa. Eppure Giulio Gallera lo ha detto e si è anche manifestato piuttosto soddisfatto per questa affermazione.

LEGGI ANCHE > Ma il Gallera che critica il Viminale è lo stesso che dice che si può non rimanere a distanza se si indossa la mascherina?

Ospedale Fiera non servito, la frase controversa di Gallera

Nel corso della sua conferenza stampa del pomeriggio – che da oggi, a quanto pare, non curerà più personalmente, passando il testimone a un altro assessore lombardo, quello al Bilancio Davide Caprini – l’assessore Gallera ha affermato: «L’ospedale della Fiera, tra le misure che abbiamo messo in campo, fortunatamente non è servito a ricoverare centinaia e centinaia di persone in terapia intensiva e di questo siamo contenti, perché vuol dire che c’è un bisogno sanitario inferiore».

Al momento, nonostante il potenziale da 200 posti in terapia intensiva, l’ospedale in Fiera a Milano ospita dieci pazienti in terapia intensiva, che potrebbero salire a 18 nei prossimi giorni. Certamente l’emergenza del sovraffollamento dei reparti oggi è leggermente inferiore rispetto ai primi giorni d’aprile e questa, davvero, è una buona notizia. Tuttavia, associarla al fatto che l’ospedale in Fiera a Milano non abbia ricoperto la sua funzione originaria non è di certo una strategia vincente dal punto di vista comunicativo. Perché così si fa passare l’idea che 21 milioni di euro e tutta l’enfasi che è stata messa nell’inaugurazione della struttura siano stati elementi vani di questa parte della lotta della Lombardia all’emergenza coronavirus.

Ospedale Fiera non servito, le altre cose che Gallera avrebbe potuto dire

L’assessore avrebbe potuto scegliere uno slogan diverso rispetto a quello del «sono contento perché non è servito». Avrebbe potuto parlare della conversione delle terapie intensive (che hanno bisogno di personale qualificato e non certo improvvisato in poco tempo) in ricovero per i pazienti che necessitano di un luogo per portare a termine la loro quarantena evitando di entrare in contatto con altri familiari. Avrebbe potuto dire che l’emergenza non può certo dirsi conclusa e che quindi è inutile basarsi sulle presenze attuali nell’ospedale in Fiera a Milano, che potrà tornare utile in altre fasi. Invece, ha pronunciato proprio quelle parole. Segnale che, nella questione coronavirus, in Lombardia si hanno ancora indicazioni contrastanti rispetto allo stato attuale dei fatti.

Share this article