I nomi dei due migranti morti nelle acque del Rio Grande

26/06/2019 di Redazione

La fotografia è stata pubblicata nella notte tra il 25 e il 26 giugno dal New York Times. Tempo qualche ora ed era su tutti i siti di news del mondo. Una fotografia destinata a entrare nell’immaginario collettivo, che vede due persone – una giovanissima – riverse a testa in giù nelle acque del Rio Grande. Una delle tante foto simbolo della tragedia dell’immigrazione.

Oscar e Valeria, chi sono i migranti morti nella foto del Rio Grande

Ma quali sono i nomi e le storie che stanno dietro a quello scatto? La bambina si chiamava Valeria e aveva 23 mesi. Quasi due anni, insomma. Alla sua età, in braccio al padre, stava cercando di sfuggire dalla povertà di El Salvador, per cercare di portare a termine quel sogno americano che alla fine si è rivelato essere un incubo.

Il padre si chiamava Oscar Alberto Martinez Ramirez, 25 anni. Anche lui, insieme alla moglie Tania Vanessa Avalos, era scappato da El Salvador. Anche lui, a quell’età che normalmente – nei Paesi occidentali – è quella della fine degli studi, delle prime esperienze di lavoro, dei momenti di passaggio che non permettono ancora ai nostri connazionali di essere propriamente adulti autosufficienti, si è preso sulle spalle la responsabilità della vita sua e della sua piccolissima figlia. Mettendo la parola fine a un’esistenza che, evidentemente, non era partita sotto una buona stella.

Perché Oscar e Valeria si trovavano nel fiume

Ma perché Oscar e Valeria si trovavano nel fiume? I trafficanti di vite umane, per il guado di quel corso d’acqua, si sono spinti a chiedere anche fino a 5000 dollari. Una cifra che non era senz’altro alla portata della famiglia di Oscar e Valeria. Per questo, presi dalla disperazioni e fiduciosi nel nuovo mondo, hanno provato ad attraversare il fiume a nuoto. Nelle stesse ore, due bimbi, un ragazzino e una donna nella valle del Rio Grande sono morti allo stesso modo di Oscar e Valeria. Tragedia dopo tragedia. Ma le migrazioni – sebbene da e verso luoghi diversi – sono tutte ugualmente tragiche.

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