Che ci facevano sui binari gli operai Rfi che hanno violato i sigilli della polizia giudiziaria a Pioltello?

Alcuni agenti della Polizia ferroviaria li hanno sorpresi mentre, in tutta tranquillità, con i giubbotti griffati Rfi e con i caschetti gialli da operai, hanno violato i sigilli imposti nell’area di Pioltello dalla polizia giudiziaria e hanno fatto dei rilievi nei pressi del punto dove il binario si è spezzato, causando il deragliamento del treno in seguito al quale sono morte tre persone.

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OPERAI RFI PIOLTELLO, PERCHÉ HANNO VIOLATO I SIGILLI

I quattro operai Rfi Pioltello sono stati immediatamente portati in questura e ora i loro nomi risultano nel registro degli indagati. Al momento la loro accusa sarebbe quella di violazione di area sottoposta a sequestro, ma è possibile che il capo d’imputazione cambi nel ben più grave inquinamento probatorio. Sono i primi a essere sottoposti a indagine per il terribile incidente ferroviario nei pressi della stazione di Pioltello, avvenuto giovedì scorso.

La domanda – direbbe qualcuno – sorge spontanea: che ci facevano proprio in quell’area quattro operai dell’azienda che è incaricata della manutenzione della tratta (e che, inevitabilmente, è finita nel tritacarne mediatico dopo l’incidente)? La spiegazione ufficiale è stata offerta dalla stessa Rete ferroviaria italiana: «Non si sono resi conto di sconfinare, ma erano lì semplicemente per effettuare dei rilievi tecnici volti a ripristinare la tratta ferroviaria nella giornata di lunedì».

OPERAI RFI PIOLTELLO, I DUBBI E LE INDAGINI

I quattro operai Rfi Pioltello, invece, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tuttavia, i dubbi restano: le persone che hanno violato i sigilli della polizia giudiziaria sono stati notati nell’area nello stesso giorno in cui sono comparse le immagini del «grossolano rammendo» a quel binario intaccato per la lunghezza di 20 centimetri: alcune foto hanno evidenziato la presenza di un’asta di legno nel punto preciso in cui il treno sarebbe deragliato, una modalità di riparazione assolutamente proibita da qualsiasi protocollo.

La vicenda – lunedì il treno dovrebbe essere rimosso dai binari e la circolazione dovrebbe tornare regolare – è tutt’altro che conclusa. Dopo il dolore per le perdite causate dall’incidente, sarà il momento di avviare il percorso per accertare una verità giudiziaria dei fatti.

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