Open Arms, altri migranti si gettano in mare disperati: «Cosa volete che accada ancora?»

Lo avevano fatto nei giorni scorsi alcuni migranti, e un altro questa mattina. Nella tarda mattinata ancora altri migranti hanno deciso di buttarsi in mare. Un gesto disperato, nella speranza di poter raggiungere a nuoto l’isola di Lampedusa, cosi vicina eppure per loro inarrivabile.

Open Arms, altri migranti si gettano in mare disperati: «Cosa volete che accada ancora?»

Il caldo, le condizioni precarie, l’incertezza: il clima a brodo della Open Arms è pesante, insostenibile, come denunciano da giorni i membri dell’equipaggio. La tensione è alta al punto che altri migranti hanno deciso di gettarsi in acqua cercando di raggiungere l’isola di Lampedusa. «Cosa volete che accada ancora? che cosa può accadere?» ha detto la capomissione Anabel Montes in un video in cui lancia un «appello umano» affinché i migranti soccorsi ormai 18 giorni fa vengano fatti scendere nel porto più vicino «che è lì, a ottocento metri», dice ancora mostrando la costa di Lampedusa.

La notizia del gesto dei migranti arriva dopo il rifiuto di Open Arms di muoversi verso il porto delle Baleari messo a disposizione da Madrid. L’Ong infatti sostiene che il viaggio sia insostenibile sia in termini di percorrenza che di condizioni metereologiche, ma anche dal punto di vista psicologico delle persone a bordo. «Noi non ci muoviamo» hanno fatto sapere, invitando Italia e Spagna ad assumersi le proprie responsabilità e trasbordare i migranti a bordo di navi in grano di portarli fino al porto sicuro spagnolo. Danilo Toninelli stava infatti mettendo a punto con il Viminale un piano simile a quello adottato nel giugno 2018 per la nave Aquarius, ovvero di scortare la nave Ong fino al porto di destinazione. Ora la parola passa al governo di Madrid.

(credits immagine di copertina: fermo immagine video twitter Open Arms IT@openarms_it)

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