O’Naturel, l’unico ristorante per nudisti di Parigi, sta per chiudere

Il ristorante parigino O’Naturel chiuderà i battenti: l’ultima cena sarà servita il 16 febbraio. Si conclude dopo solo un anno l’esperienza del ristorante nudista, il primo di Parigi. La colpa non è del moralismo né della cattiva cucina: semplicemente, non ci sono abbastanza clienti.

Chiude O’Naturel, i nudisti che amano Parigi non sono abbastanza

Le bellissime recensioni saranno solo un ricordo per il ristorante aperto dai fratelli Mike e Stéphane Saada nel dodicesimo distretto di Parigi. Il menù prevedeva deliziosi piatti della cucina francese: ostriche, lumache, fois gras e ottimi bicchieri di Chardonnay. A penalizzare il ristorante è stata la scelta che lo rendeva unico nella città, cioè quello di essere riservato ai nudisti. Il moralismo però ufficialmente non c’entra. Parigi è tra le capitali predilette del turismo svestito, e il quartiere dove sorge, ancora per poco, O’Naturel è una delle mete preferite. Nella stessa zona si trovano infatti una piscina e una palestra che dedicano delle fasce orarie proprio ai nudisti, e a pochi passi c’è anche il Bois de Vincennes, uno dei pochissimi parchi dove è permesso praticare il naturismo.

O’Naturel chiude: il post su Facebook annuncia la fine del ristorante nudista di Parigi

«Grazie per aver partecipato a questa avventura» hanno scritto i proprietari del ristorante O’Naturel sulla pagina Facebook ufficiale, annunciando la chiusura dei battenti. «Ricorderemo solo i bei momenti, incontri con persone belle e clienti felici di condividere momenti eccezionali» continua il post, che si conclude con un invito: «non esitate a prenotare subito per godere di un’ultima cena nuda a Parigi. E ‘ il momento giusto!». Da febbraio infatti il ristorante chiuderà.

Nous vous remercions d'avoir participé à cette aventure en venant dîner chez O'naturel. Nous ne retiendrons que les bons…

Gepostet von O'naturel am Samstag, 5. Januar 2019

 

 

Le regole dell’ O’Naturel per mangiare nudi: igiene e discrezione

Evidentemente è stato l’imbarazzo di mangiare nudi a mettere la parola fine. Un imbarazzo che, secondo i clienti, era possibile superare. Il ristorante infatti aveva delle regole molto precise per poter partecipare ad una delle cene. Bisognava prenotare in largo anticipo per accaparrarsi i pochi coperti, circa una ventina. Ogni sedia veniva coperta da delle copertine monouso, per garantire igiene e pulizia. All’ingresso i clienti dovevano lasciare i capi di abbigliamento nel guardaroba, compresi telefonini e macchine fotografiche, per evitare che qualche voyeur scattasse fotografie non autorizzate. I camerieri, vestiti e discreti, si distinguevano per essere estremamente cordiali e riservati, e sopratutto per guardare i clienti direttamente ed esclusivamente negli occhi. Il menù dal canto suo non aveva nulla da invidiare ai migliori bistrot della capitale. La clientela era composta soltanto al 30% da naturisti: la maggior parte dei commensali voleva soltanto provare qualcosa di diverso e inusuale. E stando ai loro racconti, dopo un primo momento di imbarazzo e stracciamento, era possibile godersi un’ottima cena senza particolari problemi. Forse, Parigi non è ancora del tutto pronta.

(Credits immagine di copertina: Facebook @onaturelrestaurant)

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