Netflix aggira Apple per i nuovi abbonati

Il tema sta nel superamento della commissione del 30% che Apple riceve da ogni transazione nel suo app-store

26/07/2022 di Giacomo Aschacher

Finalmente è possibile attivare nuovi abbonamenti dall’app di Netflix utilizzando un dispositivo Apple come un iPhone o un iPad. Può sembrare una conquista banale ma è arrivata dopo anni di scontri e ricatti tra grandi aziende dell’intrattenimento e governi che si sono battuti aspramente contro il colosso di Cupertino.

Il casus belli, tanto per cambiare, è stato il vil denaro. Nella fattispecie il 30% di commissione che Apple intasca su qualsiasi transazione gestita dal proprio app-store oltre al divieto di utilizzare sistemi di pagamento non gestiti da Apple stessa all’interno di un’applicazione.

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Nuovi abbonamenti Netflix aggirando il 30% di commissione di Apple

Un meccanismo perfetto per intascare fiumi di dollari da ogni abbonamento a piattaforme di streaming, ogni oggetto virtuale comprato in un videogioco e altri servizi analoghi. Le “vittime” più prestigiose hanno impiegato poco a ribellarsi a questa politica stringente senza ottenere però risultati significativi per lungo tempo.

Le battaglie più emblematiche sono state quelle di Spotify e la software house Epic Games, creatrice di uno tra i videogiochi più diffusi al mondo ovvero Fortnite. Le armi sono state tweet, avvocati, campagne pubblicitarie che scoraggiavano l’acquisto di abbonamenti sull’app store, app forzatamente bandite e depubblicate da Apple anche se per brevi periodi che hanno poi generato indagini, interrogazioni, leggi ad hoc e multe da parte degli Stati Uniti, l’Unione Europea, l’Olanda, la Corea del Sud e altri stati sovrani.

Al termine di questa lunga disputa, Apple è stata costretta a includere la possibilità di utilizzare link esterni per gestire le sottoscrizioni a un’app. Come è lecito immaginarsi il processo per richiedere tale funzionalità non è semplice né automatico ma solo app che forniscono principalmente contenuti digitali (video, musica, giornali, libri etc.) possono richiederla compilando un form che dovrà poi essere approvato da Apple.

La novità di cui Netflix può beneficiare

Netflix è tra le prime a utilizzare questa possibilità tra le grandi major dell’intrattenimento. La maggiore semplicità di registrazione al servizio da un dispositivo iOS si paga però con maggiori ansie per l’utente dopo aver premuto il pulsante “registrati”: una schermata (obbligatoria) con testi a caratteri cubitali ci avvisa che si sta uscendo dal giardino sicuro di Apple la quale declina ogni responsabilità e garanzie rispetto a rimborsi e supporto.

Approfondendo le politiche di Apple si arriva a una schermata con un enorme triangolo rosso dove nuovamente si fa riferimento alla garanzia di sicurezza e riservatezza che si rischia di perdere utilizzando il link esterno. Non si tratta solo di inutile allarmismo: chiaramente ci si può fidare di un’azienda come Netflix in grado di fornire le dovute protezioni rispetto alla gestione dei pagamenti online. Ma cosa si rischia quando i dati di carta di credito vengono registrati da aziende non sufficientemente preparate a proteggere il dato o magari con intenti malevoli?

Per rispondere a questa domanda bisognerà attendere, per il momento siamo riusciti a registrarci a Netflix e siamo pronti a vedere un nuovo episodio di Better Call Saul appena pubblicato sulla piattaforma di streaming.

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