Il giudice costringe Apple a cambiare le regole dell’App Store

Il colosso tecnologico statunitense Apple non potrà più proibire agli sviluppatori di app di pubblicare link e altre forme di comunicazione che portino gli utenti in piattaforme diverse dall’App Store. Lo ha stabilito la giudice Yvonne Gonzalez Rogers con una sentenza che chiude una lunga azione legale e che rischia di provocare un importante danno economico alla compagnia di Cupertino. Con l’ingiunzione, infatti, gli sviluppatori potranno vendere le loro applicazioni direttamente sui propri siti web e non solo sull’App Store, dove Apple applica una percentuale sulle vendite lorde pari al 15-30 per cento. Secondo Epic Games, con lo store installato su Iphone e Ipad, che è l’unico mezzo per poter scaricare app su questi dispositivi, “la società impone restrizioni irragionevoli e illegali” per monopolizzare il mercato delle app, impedendo agli sviluppatori di software di raggiungere più dispositivi possibili, a meno che non passino attraverso un unico negozio, controllato appunto da Apple. Su altri 9 punti, la giudice ha invece dato ragione ad Apple. Non è un caso che il valore delle azioni di Apple abbia già visto un calo del 2 per cento nella giornata di ieri.

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L’azione legale era stata promossa dal produttore di videogiochi Epic Games, di base nella Carolina del Nord, sviluppatore di un gioco di grande successo come Fortnite. La giudice ha dato ragione ad Apple per nove capi d’accusa su dieci, ma ha deciso di costringere la società a modificare le politiche dell’App Store poiché queste – come si legge nella sentenza – costituiscono una condotta anticoncorrenziale in base alla legge della California. Apple dovrà adeguarsi entro 90 giorni. Il processo è avvenuto a Oakland, in California, e ha visto le testimonianze dei dirigenti di entrambe le aziende coinvolte.

La giudice ha detto di «non poter concludere che apple sia un monopolista secondo le leggi antitrust federali e statali e che il successo non è illegale», riconoscendo però che la compagnia di Cupertino è colpevole di condotta anticoncorrenziale secondo le leggi della California, dove si è tenuto il processo. Apple, ha scritto Rogers nella sua sentenza, «soffoca illegalmente la scelta dei consumatori».

[CREDIT PHOTO: ITALY PHOTO PRESS]

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