Mosca ha fermato il nuovo Novaya Gazeta, una settimana dopo il lancio del sito web
Novaya Rasskaz-Gazeta è andato online il 15 luglio, poi è stato bloccato. Ma non ci sono denunce all'attivo: si continuerà a lavorare per il secondo numero
25/07/2022 di Redazione
Novaya Gazeta era una delle voci dissonanti in Russia, una garanzia di informazione di qualità, un luogo in cui il dibattito aperto era ancora consentito. Per prudenza – e per evitare ripercussioni su un marchio diventato storico – nel mese di marzo le sue pubblicazioni erano state sospese, fino al termine della guerra in Ucraina (un termine che, al momento, sembra ancora decisamente lontano). Tuttavia, la redazione aveva messo insieme – per questo particolare frangente storico – un nuovo progetto, che ne riprendeva le caratteristiche. Si chiama Novaya Rasskaz-Gazeta: si tratta di una edizione preparata come se fosse un giornale cartaceo che, tuttavia, era consultabile su un portale online. Quest’ultimo era stato pubblicato lo scorso 15 luglio. Una settimana dopo, la censura di Mosca ha agito, bloccando gli accessi al sito di Novaya Rasskaz-Gazeta, con la motivazione derivata dal fatto che le notizie contenute nella pubblicazione andavano a screditare l’esercito russo (è la base della legge che da Mosca hanno definito anti-fake news e che prevede fino a 14 anni di carcere per eventuali “colpevoli”).
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Novaya Rasskaz-Gazeta, la sospensione del sito dopo il lancio del nuovo progetto
«Il nostro sito è stato ucciso subito dopo la sua nascita – hanno scritto dalla redazione -. L’abbiamo tenuto per sette giorni e nove ore». I media hanno riportato il documento con cui l’autorità garante russa ha disposto il blocco del sito web:
Another independent media outlet, Novaya rasskaz-gazeta, has been blocked in #Russia.
The project was created by journalists of Novaya Gazeta, whose work has been suspended since March of this year. pic.twitter.com/GVQSxgXbXy
— NEXTA (@nexta_tv) July 24, 2022
Tuttavia, stando a quanto dichiarato sempre dalla redazione di Novaya Gazeta, non sarebbero giunte delle denunce formali (a parte l’indizio del blocco del sito web). Dunque, il secondo numero della testata è ancora in preparazione e – se non dovessero intervenire ulteriori provvedimenti da parte delle autorità del Cremlino – potrebbe comunque vedere la luce. Bisognerà capire, tuttavia, in che modo verrà diffuso al pubblico.