L’inizio del tutto: dal 14 agosto, Meta paga 90mila euro al giorno di multa in Norvegia

La Norvegia non fa parte dell'UE, ma condivide le regole sulla privacy in quanto parte del mercato unico europeo. Proprio da lì è partita un'azione sanzionatoria nei confronti di Meta

03/11/2023 di Gianmichele Laino

C’è quasi un paradosso in una vicenda che riguarda tutta l’Unione Europea, ma che parte da un Paese che, in realtà, non fa parte dell’Unione Europea. La Norvegia e la privacy di Meta hanno praticamente un conto in sospeso. Sin dal mese di agosto del 2023. Datatilsynet – che è l’autorità norvegese per la protezione dei dati personali – aveva appurato, all’epoca, una violazione da parte di Meta della riservatezza degli utenti, proprio a proposito della pubblicità comportamentale e alla targettizzazione degli utenti. In quella circostanza, per tre mesi, l’autorità norvegese aveva comminato una sanzione a Meta corrispondente a un milione di corone al giorno, pari a 93.200 dollari. Nonostante il ricorso di Meta contro questa decisione, alla fine l’autorità norvegese l’ha spuntata. In seguito a questa azione, ha poi provveduto a girare la segnalazione all’autorità europea di tutela dei dati personali per poter estendere al mercato di riferimento – il mercato comune europeo, appunto – lo stesso provvedimento. E – in effetti – in questi giorni quell’azione, già salutata come rivoluzionaria dalle autorità norvegesi, ha trovato il suo seguito.

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Norvegia e privacy di Meta, il conto in sospeso

È necessaria una spiegazione rispetto alle norme europee e al ruolo della Norvegia. Come sappiamo, lo stato scandinavo non fa parte dei Paesi membri dell’UE. Tuttavia, facendo parte dello spazio comune europeo, condivide alcune normative, tra cui – appunto – quella del GDPR, rispettando i suoi standard. Quello che, a suo tempo, l’autorità norvegese si aspettava è che l’autorità europea potesse estendere i divieti e le sanzioni anche a tutto il resto del mercato europeo. Cosa che, con la decisione urgente dell’EDPB, è puntualmente avvenuta.

La Norvegia aveva calcolato che oltre 250 milioni di utenti che si servivano dei social network di Meta erano stati tracciati da pratiche non perfettamente trasparenti. Si tratta, praticamente, dell’utenza attiva di Facebook e di Instagram su tutto il territorio europeo. Il precedente norvegese – che Meta aveva anche contestato in quanto, secondo l’azienda, non proporzionale a livello di sanzione – potrebbe, nei prossimi giorni, essere davvero marginale rispetto a eventuali sanzioni previste dall’ordinamento comunitario. In presenza di violazioni delle normative europee in materia, infatti, a essere attaccato sarebbe il fatturato globale di Meta, in una percentuale del 4%.

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