Primarie Pd, si può parlare di bot Twitter per sostenere Zingaretti?
28/02/2019 di Enzo Boldi
La guerra dei bot. Durante il confronto a tre fra Maurizio Martina, Roberto Giachetti e Nicola Zingaretti, su Twitter alcuni account hanno condiviso lo stesso identico messaggio. All’unisono, allo stesso istante. Tweet sospetti che andavano a favore della candidatura alla segreteria del Pd dell’attuale governatore della Regione Lazio, screditando gli altri due contendenti alla corsa. La fronda renziana del Partito ha immediatamente denunciato sui social l’accaduto che, però, sembra poter essere ridimensionato.
«Giachetti mi sembra molto arrogante, di Martina non capisco bene la linea politica. Per un nuovo orizzonte progressista domenica ai gazebo #VotoZingaretti». Questo è quanto stato scritto da sei account diversi tra le 13.43 e le 13.44, accompagnati dall’hashtag in favore di Nicola Zingaretti e la citazione a SkyTg24. Un tweet sospetto per modalità e tempistiche, denunciato su Twitter dal deputato Pd Luciano Nobili.
Un consiglio allo staff di Nicola #Zingaretti: usate pure i troll come il #M5S ma almeno cambiate le frasi da far twittare ai fake, sennò si vede troppo che sono finti.
Con noi solo persone vere, che vogliono andare #SempreAvanti e lasciarsi alle spalle queste meschinità. pic.twitter.com/dmvuwoV1Q4— Luciano Nobili (@lucianonobili) 28 febbraio 2019
I presunti bot di Nicola Zingaretti
Andando a verificare la segnalazione fatta da Luciano Nobili, abbiamo scoperto che quattro dei sei account che hanno condiviso lo stesso messaggio allo stesso istante sono stati creati nel mese di febbraio e, vedendo i tweet, esattamente nella giornata di oggi, giovedì 28. Si tratta dei profili di Onorio Castellini (da cui, in termini temporali, è partito il primo messaggio), Isabella Meldini, Lorena Sarfati e Carla Belvedere. Tra le altre cose, tutti e tre hanno come foto profilo l’immagine di un personaggio dei cartoni animati.
Gli altri due account, invece, hanno una vita meno breve e la loro nascita sul social dell’uccellino risale ai mesi di novembre e dicembre del 2018. Si tratta dei profili di Roberta Serdoni e Armano Guareschi. Due nomi che presentano un account maggiormente attendibile e con una foto profilo ‘umana’.
Si può parlare di bot?
Circa un’ora dopo, quei tweet che gridavano all’unisono sono stati rimossi dai sei profili incriminati. Solamente questo dovrebbe già ridimensionare la questione bot, nonostante il sito botometer indichi la scarsa attendibilità di quei profili e la tendenza all’essere degli account automatizzati. Più che una guerra di bot, sembra essere un tentativo maldestro di sostenere Nicola Zingaretti. Si tratta, infatti, di account con – in pratica – zero follower che, quindi, non smuovono nulla sui social, se non qualche piccola statistica nell’utilizzo dell’hashtag #VotoZingaretti. Sei usi che restano talmente limitati dal non poter esser tenuti in considerazione.
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)