Se l’Italia è protagonista nella partita degli NFT (e del diritto d’autore sui social)

La realtà di LKS Foudation e le prospettive sulla tutela della proprietà dei contenuti in rete

12/03/2021 di Gianmichele Laino

Immaginate di essere gli autori di una fotografia eccezionale. Immaginate di volerla condividere sui social network. Magari farete anche il pieno dei like, ma esponete questo contenuto alla sua condivisione: più si condivide, più si perde il contatto con la fonte originaria. Anzi, a volte questo stesso contenuto sarà letteralmente saccheggiato dalla rete, senza alcun merito per chi lo ha prodotto. Bisognerà ovviare, prima o poi, a questo inconveniente. Attualmente, ci sono tecnologie che lo consentono. Anzi, c’è una combo di tecnologie che lo rende possibile: le criptovalute, la blockchain, i cosiddetti NFT (not fungible token, di cui vi abbiamo parlato qui e qui). E anche in Italia ci sono realtà all’avanguardia da questo punto di vista: si pensi all’LKS Foundation.

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Il lavoro di LKS Foundation per tutelare il diritto d’autore sui social network e in rete

«Ci siamo trovati a condividere il fatto che l’evoluzione delle tecnologie ha già superato la velocità con cui le persone sono in grado di apprenderle – dice Federico Olivo, presidente della LKS Foudation -. Molte cose sfuggono alla comprensione dei più, ma già permeano la vita quotidiana di ciascuno di noi. Per questo è nata la LKS Foundation, per dare informazioni su queste tematiche: da questo punto di vista, vorremmo creare un campus che sia un punto di contatto tra utenti ed esperti di tecnologia. In ambito divulgativo, inoltre, ci stiamo già muovendo attraverso delle lezioni con la sezione business del Sole 24 Ore. La cosa su cui in questo momento stiamo lavorando è la creazione di una blockchain open-source che in primo luogo aiutasse gli utenti dei social network a condividere i benefici dei contenuti che loro creano».

Cerchiamo di capire bene, esattamente, cosa questo significhi. Perché ci stiamo addentrando in una realtà in cui la tutela del diritto d’autore in rete e la riconoscibilità del contenuto attraverso il suo autore possono finalmente essere possibili, anche sulle piattaforme social. «Il principio su cui si basa questo aspetto – spiega Federico Olivo -: quando pubblichi qualcosa sui social, anche se ci sono 100mila persone che mettono un like, a te non viene nulla. Il maggiore vantaggio per il traffico è tutto a favore della piattaforma. Noi abbiamo immaginato che quando uno ti mette un like sui social, puoi ricevere una piccola remunerazione, anche a livello di un centesimo. Quando hai però delle donazioni così piccole, gestirle con la moneta tradizionale è antieconomico. Anche quando parliamo di criptovalute conosciute, come Bitcoin, ci sono delle fee per le transazioni troppo alte. Serviva qualcosa che consentisse una gestione più agile di queste piccolissime transazioni. Da lì è nata l’idea di creare una blockchain proprietaria che permettesse di risolvere questo problema. Abbiamo risolto il problema con LKSCOIN, in partnership con Cam.TV, la prima piattaforma social specializzata in video-chiamata con sistema di pagamento integrato».

Blockchain e proprietà del contenuto

Una situazione del genere permette, quindi, di associare un contenuto al suo proprietario, attraverso la tecnologia della blockchain. Se applicata in maniera estesa, questa innovazione potrebbe aiutare anche a combattere le fake news. «Se si riesce a collegare, grazie alla blockchain, il creatore del contenuto con il contenuto stesso, riusciamo a garantire che, se quel contenuto venisse utilizzato in qualsiasi altro posto, si potrebbe comunque risalire al suo creatore. Lo stesso vale per l’alterazione di questo contenuto: implementare questa tecnologia scoraggerebbe la diffusione delle fake news, in primo luogo perché nessuno avrebbe interesse a vedere associato il proprio nome alla diffusione di una falsa informazione, in secondo luogo perché il creatore del contenuto potrebbe facilmente dimostrare eventuali alterazioni rispetto al suo prodotto originario (che è spesso il meccanismo che dà vita alle fake news)».

Un principio del genere, secondo Denis Mocchiutti – segretario di LKS Foundation e co-founder del progetto LKSCOIN – si può applicare alle fotografie, ma anche ai libri e agli altri contenuti normalmente coperti dal diritto d’autore che, invece, circolano liberamente sul web. «Nei vari passaggi segnalati dalla blockchain, io guadagno quando vendo il mio prodotto, nell’esatto momento in cui lo faccio – afferma -: noi abbiamo creato una moneta per pagare il produttore del contenuto, soprattutto quando quest’ultimo è supportato dalla community che lo sostiene. L’NFT, come oggetto, è una sorta di certificato unico, un elemento digitale unico che viene fabbricato con l’identità certa del produttore di contenuti. Si rende indivisibile, in questo modo, il produttore di contenuto e il suo contenuto e ciò permette al soggetto di rivendicare la proprietà in qualsiasi momento, grazie al fatto che la blockchain è inalterabile».

Ovviamente, ci sarà bisogno di alta divulgazione per far passare principi complessi, ma che potrebbero rivoluzionare il mondo del diritto d’autore. Per questo, la LKS Foundation si sta impegnando, in questo periodo, a fare formazione di alto profilo sul tema. Una realtà italiana, insomma, che è all’avanguardia sul grande tema – quello degli NFT – di cui a livello globale si sta sempre più parlando.

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