I 45 milioni in Manovra per il «Fondo Blockchain» e il conflitto d’interessi della Casaleggio

12/11/2018 di Enzo Boldi

Si scrive Blockchain e si legge Casaleggio. A sorpresa, ma neanche troppo, all’interno della Manovra 2019 – all’articolo 19 – si legge che il governo si è impegnato a stanziare 45 milioni di euro in tre anni per alcuni progetti, riconducibili alla voce «innovazione tecnologica», tra cui la cosiddetta «Blockchain e Internet of things». Come scritto dal giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni, si tratta di una battaglia che da tempo porta avanti la Casaleggio Associati, ergo dal Movimento 5 Stelle.

Quindici milioni l’anno per il triennio 2019-2021 per il «supporto operativo e amministrativo» nella ricerca per le innovazioni tecnologiche, l’intelligenza artificiale, la Blockchain e Internet of things e tutte le loro «sfide competitive per il raggiungimento di obiettivi applicativi». Il tutto, quindi, per un progetto fortemente voluto – mai celato e ribadito in più occasioni nelle varie interviste e apparizioni pubbliche – da Davide Casaleggio.

Cos’è la Blockchain?

A spiegare cos’è la Blockchain è stato lo stesso Davide Casaleggio in una vecchia intervista rilasciata a Fanpage, in cui spiega come il suo utilizzo sia preminente anche per il futuro della piattaforma del Movimento 5 Stelle: «È un’evoluzione che riguarderà anche il voto  stiamo lavorando per inserire la blockchain all’interno di Rousseau, come sistema di certificazione distribuito che permetterà a più enti, o più persone, o anche a tutti, di verificare che effettivamente tutto stia avvenendo nel rispetto delle regole e di quello che è stato voluto dalla comunità». In pratica, un sistema di sicurezza – utilizzato nel mondo già per le criptovalute – per aumentare la protezione dei dati sensibili sul web.

 

Una legge ad hoc per Casaleggio

Una battaglia portata avanti da tempo da Davide Casaleggio che, proprio dopo le falle (continue) nel sistema Rousseau sta provando a spingere in più occasioni questo sistema della Blockchain. Ora, con l’inserimento in Manovra di questa voce e di questi 45 milioni di euro in tre anni, sarà più facile regalare alla piattaforma Cinque Stelle un nuovo sistema di sicurezza per la protezione dei dati.

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

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