L’ex Presidente della Camera USA chiede l’arresto (senza motivo) degli scrutatori in Pennsylvania

Newt Gingrich ha invitato il procuratore generale Bill Barr a inviare agenti federali nei seggi, senza fornire alcuna motivazione logica

07/11/2020 di Enzo Boldi

I nervi sono saltati e la razionalità, ormai, ha lasciato lo spazio alle teorie del complotto dal sapore più comico che scandalistico. Mentre si attende il risultato finale del riconteggio dei voti in Georgia, di quello conclusivo in Nevada e Arizona, suo social si stanno intrecciando moltissime fantasiose ipotesi (come l’Operazione Sting, che non esiste) che hanno dato vita a clamorose bufale a cui molti sovranisti (anche italiani) stanno credendo. Ma se in Italia non stiamo messi benissimo dal punto di vista della lucidità, anche gli Stati Uniti dimostrano un declino clamoroso. Il tutto si evidenzia dalla curiosa richiesta fatta dall’ex Presidente della Camera Newt Gingrich al Procuratore Generale.

LEGGI ANCHE > «Il governo americano è perfettamente capace di scortare gli intrusi fuori dalla Casa Bianca»

«La macchina di Philadelphia è corrotta. La macchina di Atlanta è corrotta. La macchina di Detroit è corrotta. E stanno cercando di rubare la presidenza. E noi non dovremmo permettere loro di farlo», aveva detto giovedì scorso Newt Gingrich a Fox News. Ovviamente senza fornire prove a sostegno di questa sua tesi. Fino alla richiesta, anch’essa priva di motivazioni logiche, inviata al Procuratore Generale Bill Barr.

Newt Gingrich e la richiesta di arresto degli scrutatori in Pennsylvania

Secondo l’ex Presidente della Camera USA, che ha partecipato anche alla campagna elettorale di Donald Trump – ça va sans dire – la Procura generale dovrebbe inviare agenti federali in Pennsylvania per arrestate tutti i «lavoratori elettorali» (gli scrutatori). Insomma, Newt Gingrich non ha preso benissimo la rimonta di Joe Biden in quello Stato (ma anche in Georgia, in attesa del riconteggio per via di un labile vantaggio del candidato democratico). Ovviamente il tutto senza fornire alcuna prova. Esattamente come sta facendo Donald Trump sui social. Due personaggi che, dunque, seguono lo stesso copione.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Newt Gingrich)

Share this article