Anche Salvini dice che negli Usa ci sono più voti che elettori (ma non è assolutamente vero)

Il leader della Lega si riferisce ad alcune teorie che si sono sviluppate i Wisconsin e North Carolina, ma si tratta di fake news

06/11/2020 di Gianmichele Laino

Visto quello che sta succedendo a livello mediatico, con un presidente degli Stati Uniti in corsa per la rielezione che diffonde bufale incontrollate su fantomatiche elezioni rubate, è opportuno fermare una pericolosa azione di disinformazione di Salvini e elezioni Usa. Oggi, nel corso della sua intervista a 24 Mattino su Radio 24, il leader della Lega ha messo in dubbio la regolarità del voto negli Stati Uniti: «Sul fatto che in alcune contee ci siano più schede che cittadini, mi sembra giusto e necessario vederci chiaro fino in fondo. È come se a Milano ci fossero due milioni di schede, mentre votano 1,2 milioni di persone. Poi chi vince, vince. L’America resta una grande democrazia».

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Salvini e elezioni Usa, cosa ha detto di scorretto il leader della Lega

Mentre negli Stati Uniti le televisioni tolgono la parola al presidente della «più grande democrazia del mondo», in Italia Salvini può parlare senza contraddittorio e senza contestualizzare quella che è un’accusa molto grave. Tanto più che il leader della Lega non ha detto oggi per la prima volta questa cosa, ma lo ha fatto anche nel corso di una sua diretta Instagram nelle ultime ore.

È davvero possibile che ‘in alcune contee’ ci siano più schede che elettori iscritti nelle liste? E, se sì, in quali? Salvini non lo dice. Quindi proviamo a ricostruire noi la fonte di questa affermazione. Nelle scorse ore, subito dopo l’inizio dello scrutinio, su alcuni siti statunitensi e su account dei social network vicini alla propaganda di Donald Trump si era diffusa la notizia di una mancata corrispondenza tra le schede scrutinate e il numero di elettori in North Carolina e in Wisconsin.

Salvini e elezioni Usa, forse si riferisce a North Carolina e Wisconsin? E allora ecco com’è andata davvero

Ma questa cosa è vera? Innanzitutto, occorre dire una cosa: quando questi post compaiono su Facebook e Twitter, vengono puntualmente segnalati dalle piattaforme, dal momento che contengono evidenti fake news. La versione più diffusa, ad esempio, è che in Wisconsin siano state contate 3.239.920 schede, ma che solo 3.129.000 elettori siano stati registrati nello stato. 

Il dato è facilmente smontabile consultando lo United States Census Bureau: 3.129.000 era il numero degli elettori iscritti in Wisconsin nel 2018, durante le elezioni di midterm. Questo numero è cresciuto nei due anni successivi e il sito che monitora il corpo elettorale (e che fa direttamente capo all’amministrazione) ha riportato – il 1° novembre – un numero di elettori pari a 3.684.726 elettori registrati attivi. Già da solo questo numero basterebbe a smontare la teoria diffusa sui social network e proposta in Italia anche da Matteo Salvini (visto che i voti scrutinati sono stati 3.239.920), se non fosse che il numero di 3.684.726 non include nemmeno i neo-maggiorenni che si sono iscritti nelle liste elettorali nelle ultime ore. Quindi siamo abbondantemente all’interno della regolarità.

Un discorso analogo è stato fatto anche per la North Carolina (stato che, tra le altre cose, andrà sicuramente a Donald Trump): qui la differenza tra i voti conteggiati e il corpo elettorale è addirittura vicina ai due milioni (ovviamente, a favore del corpo elettorale), ma si era comunque diffusa una teoria che si basava sul numero di elettori iscritti nelle liste nel 2018. Bufale da propaganda che in Italia, a quanto pare, vengono utilizzate senza ritegno dai sostenitori di Donald Trump come Matteo Salvini.

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