Netflix accusata di propaganda gay in Russia con contenuti «devianti» per i minori

Netflix in Russia rischia una multa o la sospensione temporanea del servizio per l'accusa di non aver rispettato la legge contro la propaganda gay del 2013

26/11/2021 di Ilaria Roncone

In Russia i contenuti LGBTQI+ – e non solo – devono essere etichettati sui social. C’è una vera e propria legge in vigore contro quella che viene chiamata “propaganda gay” e che Netflix non avrebbe rispettato. In particolare, la polizia russa deve indagare su presunti contenuti streaming caricati e non etichettati adeguatamente – come riporta The Moscow Times -. L’accusa a Netflix Russia arriva da Olga Baranets – commissaria pubblica per la tutela delle famiglie russe – che l’ha presentata presso il ministero degli Interni di Mosca. La denuncia dovrà essere esaminata entro trenta giorni.

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Russia Netflix accusato di propaganda gay tra minori

A segnalare per primo la questione è stato il quotidiano Vedomosti, che ha citato una specifica legge del 2013. La norma in questione vieta di fare «propaganda sui rapporti sessuali non tradizionali» – così vengono definiti i rapporti non eterosessuali tra persone non cis – quando si tratta di minori di 18 anni. Il pomo della discordia sono una serie di contenuti che affrontano tematiche LGBTQI+ e che sono classificati come destinati a un pubblico 16+.

Proprio da questo arriva l’accusa: «Non etichettati correttamente». Questo tipo di contenuti, definiti «devianti» e diversificati solo rispetto alla pedofilia, possono essere visionati – secondo la legge contrastata da attivisti per i diritti umani e stati occidentali – solo da utenti maggiorenni. Si tratta di contenuti definiti da Baranets come la «colorata collezione di film e serie TV di Netflix racconta la vita di gay, lesbiche, bisessuali e transgender».

Netflix non ha ancora commentato

Il rischio, se l’accusa dovesse essere confermata nel prossimo mese, Netflix potrebbe beccarsi una multa di 13 mila 400 dollari (ovvero un milione di rubli) o una sospensione temporanea del servizio nel paese governato da Putin. Per ora da Netflix non è arrivato nessun commento ufficiale. L’unica cosa emersa da una fonte di Vedomosti – che ha voluto rimanere anonima – è che da una revisione interna fatta dalla piattaforma non risulta esserci nessuna serie con contenuti LGBTQI+ etichettata come 16+. La legge sulla quale si baserà il verdetto è stata esaminata nel 2017 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, stabilendo che viola le regole del trattato europeo andando a discriminare la comunità di riferimento.

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