Zakharova contro l’editoriale di Repubblica, l’interrogazione parlamentare in commissione Ue

La nota della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in risposta all'editoriale di Repubblica è stata inquadrata come intimidatoria e si chiedono provvedimenti

26/11/2021 di Ilaria Roncone

Dopo la lunghissima e durissima nota della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova in risposta all’editoriale di Maurizio Molinari su Repubblica del 14 novembre, la questione è arrivata in Commissione Ue bollata come attacco diretto alla libera stampa di uno stato dell’Unione. L’interrogazione è stata promossa da Pina Picerno (PD) e firmata non solo da tutti gli eurodeputati del Partito Democratico ma anche, a sorpresa, dal Movimento 5 Stelle. Oltre alle loro, sono presenti anche le firme dei liberali di Renew Europe Carlo Calenda, Sandro Gozi e Nicola Danti. Solo Forza Italia non ha sottoscritto. Lo scopo dell’interrogazione parlamentare su Zakharova contro Repubblica è chiedere conto all’Europa delle azioni che intende intraprendere dopo un’ingerenza di questo tipo.

LEGGI ANCHE >>> L’avvertimento della Russia alle big tech: apertura uffici sul territorio entro l’anno o via dal paese

Zakharova contro Repubblica, che intenzioni ha la Commissione Ue?

La richiesta è diretta alla presidentessa della commissione Ursula von der Leyen e al capo della diplomazia europea Josep Borrel e mira a capire quali sono le azioni che l’Ue vuole intraprendere per fermare quella che è stata classificata come un’ingerenza di uno Stato terzo nell’ambito della libera stampa italiana. Calenda ha sottolineato come «con la Russia bisogna dialogare, ma sempre da una posizione forte e assertiva» poiché «l’intimidazione nei confronti di Repubblica e del suo direttore non può essere lasciata senza risposta».

Dal governo anche il sottosegretario Benedetto Della Vedova ha preso posizione, definendo «totalmente irrituale» la reazione di Mosca con un «linguaggio che fotografa il regime di Putin». Nel corso dell’interrogazione – con particolare riferimento a quando detto dalla portavoce russa sul gas fornito dal suo paese all’Italia e sull’utilizzo di Repubblica per scaldare casa – i toni sono stati definiti «denigratori» e un’«intimidazione» che va a coincidere con «il tentativo di Lukashenko di esercitare pressioni sui confini della Ue, con la costante violazione dello Stato di diritto in Bielorussia» e con «il dispiegamento militare dell’esercito russo al confine con l’Ucraina».

L’inaspettato appoggio da parte dei 5 Stelle

In un primo momento il Movimento 5 Stelle si è espresso in maniera provocatoria sulla questione tramite un tweet rilanciato da Vito Petrocelli, presidente della commissione Esteri del Senato. Il grillino aveva rilanciato la nota di Zakharova domandandosi se potesse essere possibile che fosse un giornalista a guastare il rapporto tra Italia e Russia. Dopo di ciò, però, i 5 Stelle hanno cambiato idea. Adesso tutto il gruppo si schiera contro quella che è stata definita «la vocazione all’intimidazione» mostrata dai russi attaccando Repubblica.

(Immagine copertina da Wikimedia Commons)

Share this article
TAGS