Netflix vuole lanciare una piattaforma di cloud gaming
Nonostante alcuni esperimenti di questo genere non abbiano avuto successo, Netflix è convinta che il proprio modello di business possa sostenere questo progetto
19/10/2022 di Giordana Battisti
Netflix starebbe prendendo in considerazione la possibilità di lanciare una piattaforma di cloud gaming, un tipo di servizio online che esegue videogiochi su server remoti e li trasmette direttamente sui dispositivi come cellulari, tablet o computer. Si tratta quindi di un’alternativa ai tradizionali metodi di fruizione dei videogiochi che prevedono l’acquisto di una console come Xbox o Playstation e dei singoli videogiochi.
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Netflix si avventura nel mondo dei videogiochi
Il progetto di Netflix è stato comunicato dal Vicepresidente del settore Giochi dell’azienda, Mike Verdu, durante la conferenza TechCrunch Disrupt. Netflix ha prodotto e lanciato l’anno scorso cinque videogiochi per dispositivi mobili scaricabili gratuitamente dagli abbonati a Netflix. «Stiamo esplorando molto seriamente un’offerta di cloud gaming in modo da poter raggiungere i membri su TV e PC», ha affermato Verdu e ha poi spiegato che lo scopo è quello di offrire una nuova offerta agli abbonati a Netflix consentendo loro di utilizzare gli stessi dispositivi di cui si servono per guardare serie TV e film su Netflix.
Di recente, Google ha annunciato che a gennaio chiuderà definitivamente la propria offerta di cloud gaming, Stadia, che non ha raccolto molti utenti. Secondo un’intervista a Verdu rilasciata a TechCrunch, il prodotto di Google ha avuto problemi a causa del modello di business dell’azienda, non della tecnologia stessa. Per Netflix, una piattaforma di cloud gaming rappresenterebbe un «valore aggiunto» all’offerta di Netflix, sostiene Verdu. Netflix infatti non propone un servizio di cloud gaming che sostituisca i tradizionali metodi di fruizione dei videogiochi e che voglia attirare quel tipo di utenti ma un servizio di distribuzione via Internet di serie TV e film da integrare con la nuova offerta. Secondo Verdu si tratta di un modello di business completamento diverso da quello di Google.