Ricordate quando Musk voleva comprare Twitter? A che punto siamo con la trattativa
Prima il dibattito interno sul numero dei bot presenti sul social, poi la suddivisione del debito. E, ormai, sono passati mesi dall'annuncio che non ha portato ancora al passaggio di proprietà
21/06/2022 di Enzo Boldi
Sembrano passati anni da quell’annuncio arrivato nel cuore del mese di aprile: Elon Musk ha acquistato Twitter. A dirlo era stato lo stesso fondatore di Tesla e Ceo di Space-X, con tanto di cifre fatte trapelare e poi confermate anche dalla due diligence pubblicata con la dichiarazione di delega fatta da Twitter. Poi cosa è successo? Le ben note polemiche sui bot (e la contesa sui dati reali secondo l’una e l’altra parte) e quell’accordo che sembrava esser pronto per sancire il matrimonio è finito nel cassetto. Almeno per ora. Almeno stando anche alle ultimi dichiarazioni dell’uomo più ricco del mondo.
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«Siamo ancora in attesa di una risoluzione su questa questione, e questa è una questione molto significativa», ha detto Elon Musk – intervenuto in collegamento al Qatar Economic Forum organizzato da Bloomberg – ribandendo come la grana più grande da risolvere sia l’atavico problema (già “denunciato” in passato”) del reale numero di bot, account fake e spam su Twitter. Il tutto nonostante quesi dati, dopo un lungo tira e molla, siano stati inviati dal social network – la notizia è di una decina di giorni fa – allo stesso Musk.
Musk-Twitter, la trattativa è ancora in fase di stallo
Evidentemente, però, quanto spedito non è sufficiente per dirimere la questione principale che ha provocato lo stallo il quel passaggio di proprietà annunciato in pompa magna ad aprile e oggi ancora lontano dal divenire reale. I problemi, dunque, sembrano essere ancora lontani dalla soluzione e quel che sembrava essere un’epocale operazione commerciale (al costo di 44 miliardi di dollari), al momento sembra esser sempre più una Chimera. Una matassa difficile da dirimere, mentre il valore della quotazione di Twitter continua a essere altalenante dopo il picco a cavallo dell’annuncio di aprile.