Con l’accordo su Twitter sospeso, ora Musk annuncia che acquistare Twitter ad un prezzo inferiore non è “fuori questione”

Il dirigente di Tesla non smette di combattere pubblicamente con la leadership del social network Twitter

17/05/2022 di Martina Maria Mancassola

Il ricchissimo Elon Musk sta continuando a scontrarsi con Twitter sulla veridicità della conta dei bot e ha fatto intendere che potrebbe tentare di rinegoziare l’accordo da 44 miliardi di dollari per l’acquisto del social ad un prezzo inferiore. Secondo Bloomberg, Musk ha dichiarato ad una conferenza di Miami che un accordo ad un prezzo più basso non è «fuori questione». Musk ha aggiunto che: «Attualmente quello che mi viene detto è che non c’è modo di sapere il numero di robot». Le azioni di Twitter sono calate di oltre l’8% ieri a Wall Street per chiudere a 37,39 dollari, un livello inferiore a quello raggiunto il giorno prima che il ricchissimo imprenditore svelasse la sua partecipazione in Twitter ad inizio aprile, diffondendo il sospetto che Musk avrebbe proceduto con l’acquisto.

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Musk ha fatto sapere che potrebbe acquisire Twitter ad un prezzo inferiore

Rispondendo alle numerose critiche di Musk sulla gestione degli account fasulli da parte della piattaforma social, il CEO di Twitter, Agrawal, ha spiegato in un tweet che la stima di Twitter, invariata dal 2013, non poteva essere riprodotta all’esterno vista la necessità di utilizzare informazioni pubbliche e private, che non potevano essere rese pubbliche e condivise, per determinare se un account è spam. Musk ha presto replicato dichiarando che conoscere i dati sugli account spam è «fondamentale» per la tenuta finanziaria del social: «Come fanno gli inserzionisti a sapere cosa stanno ottenendo per i loro soldi? Questo aspetto è fondamentale per la salute finanziaria di Twitter». Poco dopo, l’imprenditore è intervenuto ad una conferenza tecnologica a Miami dichiarando che teme che gli account fasli costituiscano circa il 20-25% degli utenti totali di Twitter. Ora, però, c’è già un’altra notizia, ovvero Musk avrebbe dichiarato di non escludere che l’acquisto del social possa avvenire ad un prezzo inferiore rispetto ai 44 miliardi di dollari pattuiti. La potenziale offerta di Musk per un prezzo più basso fa prendere alla vicenda una piega inaspettata, visto che il dirigente di SpaceX ha acconsentito a pagare un premio del 38% su Twitter quando ha raggiunto l’accordo con il Cda della società ad aprile.

Lo scorso venerdì, come vi abbiamo già raccontato, il ricchissimo imprenditore aveva annunciato che l’acquisizione di Twitter era «temporaneamente sospesa» per via della preoccupazione che il numero di bot sul social fosse molto più alto di quanto considerato dalla società. Musk ha twittato che il suo team avrebbe indagato indipendentemente sul numero dei bot e anche cercato di raccogliere le stime dei bot dai suoi stessi seguaci. Musk è stato, poi, rimproverato dal team legale della piattaforma Twitter per aver divulgato, in un tweet, il metodo dell’azienda per stimare la proporzione di account bot sulla piattaforma. Il CEO di Twitter, Parag Agrawal, ha twittato che le stime esterne dei bot sono probabilmente errate, perché la piattaforma comprende dati privati ​​nel suo conteggio: «Purtroppo, non crediamo che questa stima specifica possa essere eseguita esternamente, data la necessità critica di utilizzare informazioni sia pubbliche che private (che non possiamo condividere)».

Musk ha risposto alla spiegazione del CEO Agrawal con una serie di suoi tweet, uno addirittura che includeva una singola emoji di dubbio gusto. Poi, ha anche suggerito a Twitter di verificare se gli utenti sono umani o meno chiamandoli al telefono.

Dan Ives, esperto di Tesla, analista presso la società di consulenza finanziaria Wedbush Securities, ha considerato le possibilità che Elon Musk porti a termine l’accordo a meno del 50%. Se il ricchissimo imprenditore sceglierà di andarsene, sarà soggetto a una «tassa di uccisione» di 1 miliardo di dollari. Ma secondo gli esperti legali intervistati dal Washington Post, Twitter potrebbe chiamare in causa Musk per i danni finanziari inflitti alla piattaforma per via del frettoloso annullamento dell’accordo.

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