Musk a Roma, perché il colloquio è stato con Tajani e non con Salvini?

Entrambi sono vicepresidente del Consiglio: Salvini aveva aperto le porte a Musk ma a incontrarlo è stato Tajani. La ragione va probabilmente ricercata nel ruolo del Ministro degli Esteri

16/06/2023 di Ilaria Roncone

La mattina con il Ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, il pomeriggio con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. In entrami i casi lo sfondo dei meeting è stato Palazzo Chigi, sede del governo. La visita di Elon Musk a Roma per incontrare i membri dell’attuale governo ha colto di sorpresa tutti – a partire dai giornalisti che, fuori da Palazzo Chigi, aspettavano notizie sulla riforma della giustizia trovandosi poi di fronte Elon Musk -. Dell’evento si sta parlando tanto oggi e, al di là del fatto che non fosse stato annunciato pubblicamente, abbiamo provato a ricostruire la gestione della visita e degli incontri con gli elementi a disposizione.

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Come è stata gestita la visita di Elon Musk a Roma

«Si tratta di un grande imprenditore – ha detto Tajani ai giornalisti che gli hanno chiesto come fosse andato l’incontro della mattinata e quali fossero stati i temi al centro del colloquio -: abbiamo parlato di cybersecurity, abbiamo parlato di spazio, abbiamo parlato di Twitter, di libertà dell’informazione che in tante parti del mondo non c’è, abbiamo parlato di politica industriale, abbiamo parlato di auto elettriche e gli ho detto che l’Italia è il migliore Paese in Europa per investire in generale».

L’incontro con il vicepremier è durato circa un’ora. Nè di questo incontro né di quello con Meloni è stata fatta menzione alcuna nelle agende ufficiali dei politici. «Ho accolto con grande piacere oggi a Palazzo Chigi Elon Musk – sono state le parole di Meloni per descrivere il meeting con Musk – . Un incontro molto proficuo e un momento di grande cordialità dove abbiamo affrontato alcuni temi cruciali: innovazione, opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale, regole europee di mercato e natalità. Avanti verso le sfide future che ci accomunano». 

Al centro degli incontri, quindi, c’è sicuramente stata la possibilità di investire sul nostro territorio di Elon Musk ma – considerato che da vicepremier è intervenuto Tajani (anche Ministro degli Esteri) e non Salvini (anche Ministro delle Infrastrutture e che, precedentemente, aveva invitato Musk a venire in Italia), possiamo fare una serie di ipotesi.

Perché Tajani e non Salvini nell’incontro con Musk?

Al di là dell’incontro con Meloni, che è capo del governo attuale, la scelta potrebbe essere ricaduta su Tajani al di là del suo ruolo di viceministro. Considerato uno degli argomenti al centro dei colloqui, l’intelligenza artificiale, e ricordando come a Bruxelles sia stato approvato un paio di giorni fa l’AI Act, possiamo inquadrare nel colloquio con Tajani un tentativo di Musk di cercare un appoggio sulla base dei suoi interessi – a partire dagli investimenti nell’intelligenza artificiale per la creazione di un competitor di ChatGPT – la posizione che l’Italia andrà ad assumere in Europa rispetto a quella che è, a tutti gli effetti, la prima norma ben definita che prova a regolamentare l’utilizzo dell’AI nei moltissimi ambiti in cui viene ormai sfruttata.

Il Ministro degli Esteri italiano – e, più in generale, i ministri che ricoprono lo stesso ruolo in Europa – fanno parte del Consiglio “Affari Esteri” dell’Ue che si occupa, tra le altre cose, «dell’azione esterna dell’UE, che comprende la politica estera, la difesa e la sicurezza, il commercio, la cooperazione allo sviluppo».

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