L’altro atto di forza di Matteo Salvini: potrebbe ritirare la proposta di votare la sfiducia il 14

13/08/2019 di Redazione

Una voce che avrebbe del clamoroso. Secondo quanto riportato da alcune fonti a Palazzo Madama, infatti, Matteo Salvini e la Lega potrebbero ritirare la proposta di votare la mozione sfiducia a Giuseppe Conte nella giornata di domani 14 agosto. Ovvero, quella proposta che ha creato una spaccatura all’interno della capigruppo al Senato di ieri e che ha portato la presidente dell’Aula Maria Elisabetta Alberti Casellati a convocare l’assemblea per oggi alle 18.

Mozione sfiducia, la tentazione di Salvini

La proposta di Matteo Salvini sarebbe conseguente a ciò che si sta configurando in queste ore: Pd, M5S, LeU e il gruppo delle Autonomie sembrano orientati a votare per il 20 agosto come data per proporre la mozione di sfiducia. La tensione con Forza Italia – che non vuole rinunciare al suo simbolo in una eventuale alleanza con Matteo Salvini – potrebbe portare il centrodestra a perdere ulteriori pezzi anche oggi.

Per evitare una débacle, quindi, Matteo Salvini avrebbe pensato di ritirare questa proposta. Ma ciò coinciderebbe con un ulteriore atto di forza da parte del ministro dell’Interno. I parlamentari, infatti, sono stati convocati per oggi a Roma, mentre l’aula era chiusa e i senatori si trovavano in diverse parti d’Italia o d’Europa in vacanza.

I commenti sulla calendarizzazione della mozione sfiducia

Pietro Grasso – che ha commentato questa indiscrezione negli studi di Sky Tg 24 – ha affermato che questo atteggiamento sarebbe inaccettabile e comporterebbe nuovamente uno smacco alle istituzioni parlamentari.

Lo stesso Matteo Renzi sembra essere a conoscenza di questa ipotesi, dal momento che scrive sui social network: «Salvini ha chiesto il voto in Aula. Ma è stato un errore clamoroso perché se si vota Salvini perde. Lo conosco e credo che Capitan Fracassa stia cercando una scusa per non votare. Farà di tutto per non votare. Perché il tabellone dei risultati di oggi gli farà molto male. Molto».

FOTO: ANSA/ANGELO CARCONI

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