Dal 1° febbraio il 40% dei decessi nelle Rsa è attribuibile al Covid o a sintomi simil-influenzali

L’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ha divulgato una serie di dati frutto di un’indagine fatta nelle strutture per anziani non autosufficienti in Italia. Dalla ricerca è emerso che tra i 7 mila morti nelle residenze sanitarie assistenziali il 40% dei decessi sia attribuibile al coronavirus o a sintomi simili-influenzali. In particolare, di 2.724 decessi 364 sono stati accertati essere da coronavirus in seguito al tampone, i restanti 2.360 hanno fatto pensare comunque al coronavirus ma ai deceduti non è stato fatto il tampone.

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Criteri e conclusioni dell’indagine dell’Iss

Considerato che in tutto le morti nelle Rsa da inizio febbraio sono state 6.773, i  2.724 decessi (provati con tampone e attribuiti al coronavirus senza tampone) hanno fatto il 40% dei morti. La ricerca si è basata su un questionario ad adesione volontaria inviato dall’Iss a tutte le Rsa presenti nel suo archivio per un totale di 3.420 strutture. Le strutture nel nostro paese sono 4.500, ma il campione analizzato è comunque significativo. La maggior parte delle Rsa si trovano nel centro-nord poiché questa tipologia di struttura si concentra in questa pare del paese. A leggere i dati ci ha pensato Graziano Onder, direttore del dipartimento malattie cardiovascolari endocrino-metaboliche e dell’invecchiamento dell’Istituto, che ha fatto presente come parte dei decessi di febbraio siano da attribuire all’influenza che ancora girava, la causa di alcune morti non legate al Covid. Risulta interessante come la maggior parte dei decessi – addirittura il 43% di quelli avvenuti nelle Rsa lombarde – si siano concentrati nel mese di marzo e in particolare nelle ultime due settimane.

Il caso delle Rsa in Lombardia e delle regioni del nord

L’indagine ha fatto un focus particolare sulle Rsa lombarde, al centro delle indagini che si stanno facendo per capire cosa non ha funzionato nella gestione dei malati di coronavirus visto l’altissimo numero di contagi. In Lombardia i decessi sono stati 1.625 su 266 Rsa analizzate (delle 700 in tutta Italia). In Piemonte sono state analizzate 135 Rsa, in Toscana 156, in Veneto 142 e in Emilia-Romagna 114. Nella regione Lombardia i pazienti morti per Covid o sintomi simil-influenzali sono il 53,4% del totale dei decessi (in tutto 3.045) e il 6,7% degli ospiti di questo tipo di struttura. Segue l’Emilia-Romagna con 300 morti (4% del totale degli ospiti nelle strutture analizzate) e Toscana con 159 morti (2,1% degli ospiti delle strutture analizzate).

Le difficoltà delle Rsa

La stragrande maggioranza delle strutture prese in esame sono private e magari convenzionate con il pubblico. Il costo per un mese di permanenza si attesta tra i 3 mila e i 4 mila euro per ogni anziano, riscossi tra ospiti, Comuni e Regione. Nell’indagine è stato domandato anche ai responsabili delle strutture quali sono state le problematiche principali alle quali hanno dovuto fare fronte dall’inizio della situazione. L’82,7% ha parlato di mancanza di dispositivi di protezioni individuale, il 46,9% dell’impossibilità di eseguire tamponi, il 33,5% ha citato l’assenza di personale e per il 25,9% ci sono state difficoltà nell’isolamento.

(Immagine copertina da Pixabay)

 

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