La vergognosa polemica social contro la donna che aveva chiesto una carezza per il papà ricoverato per Covid

L'appello di Morena Vinci era stato condiviso da molti, ma - incredibile - si è arrivati a questionare sulla data di compleanno del padre

14/12/2020 di Gianmichele Laino

Le due facce dei social network. Da un lato quella gioiosa della possibilità di condividere un appello che, alla fine, arriva a destinazione. Dall’altro quello oscuro del linciaggio gratuito, immotivato e – con un’unica parola – cattivo. Le ha sperimentate entrambe, in poco tempo, Morena Vinci, una donna originaria della provincia di Monza, il cui papà di 78 anni è ricoverato nel reparto Covid di Vimercate. Alla vigilia del suo compleanno, il 13 dicembre, aveva scritto su Facebook un appello, cercando un componente dello staff sanitario dell’ospedale che potesse dare una carezza al padre proprio nel giorno del suo compleanno. Una richiesta che ha ottenuto migliaia di condivisioni e che, per questo motivo, è arrivata a destinazione, per la gioia e per il sollievo di tutti.

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La storia di Morena Vinci e della carezza al papà

Nella giornata di ieri, 13 dicembre, il signor Salvatore Vinci ha ottenuto la desiderata carezza ed è riuscito anche a mettersi in comunicazione con la famiglia per ricevere i messaggi di auguri via smartphone. Di certo, c’è stata soddisfazione per quanto accaduto: una vicenda umana che tante persone comprendono per il fatto di averla sperimentata di persona o perché hanno un proprio caro ricoverato in un reparto Covid, con l’impossibilità per i familiari di andarlo a trovare o di garantirgli un conforto che in questi momenti appare indispensabile.

Tuttavia, Morena Vinci si è trovata a dover rispondere a una polemica sterile, animata proprio su quei social network che, in un primo momento, sembravano averla aiutata. Come spesso accade ai post che hanno una larga diffusione (ben oltre la cerchia di amici del singolo account: la donna aveva poco più di 300 amici, ma le condivisioni del suo post sono state migliaia), sono intervenuti diversi personaggi che sono andati a spaccare il capello in quattro e hanno alimentato il fuoco di una polemica sterile. Secondo queste persone, infatti, il padre di Morena Vinci non sarebbe nato il 13 dicembre, ma il 18 dicembre e questo “indizio” sarebbe stato la prova provata di un post scritto soltanto per cercare visibilità.

Morena Vinci e il post che fa chiarezza sulle date

Visto che, però, a tutto c’è sempre una spiegazione che non per forza debba prevedere un complotto, Morena Vinci ha voluto spegnere sul nascere delle polemiche davvero ridicole, scrivendo un altro post in cui ha cercato di far capire perché sembrava non esserci coincidenza nelle date: «Cari amici virtuali e reali devo farvi delle precisazioni, ci tengo tanto: papà è nato il 13/12/1942 ma è stato dichiarato il 18/12/1942, noi abbiamo sempre festeggiato il 13 ma dato questo affetto che ci avete dimostrato mi sembrava giusto dirvelo! La mia intenzione era quella di fare arrivare proprio “una carezza”, come gesto, a papà! La video chiamata è arrivata dopo, non sapevo si potesse fare, non mi è venuto in mente di chiederlo! E, ancor dopo è arrivata la disponibilità di R., infermiera, che mi ha proposto di raccogliere gli auguri di tutta la famiglia in un video da far vedere a papà proprio oggi!».

La cosa che ci viene più spontanea da pensare è se i social network, nel caso di storie dal lieto fine come questa, non siano un vero e proprio stimolo al sentimento dell’invidia (tra l’altro immotivata) e del complotto ai danni del pubblico. Il loro aspetto più oscuro.

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