Sette minori denunciati per detenzione e diffusione via social di materiale pedopornografico

Gli investigatori della Polizia Postale hanno analizzato gli oltre 85 mila messaggi inviati in cinque diversi gruppi allo scopo di identificarne gli autori

24/10/2022 di Giordana Battisti

Sette persone di età compresa tra i 13 e i 15 anni sono state denunciate poiché ritenute responsabili di aver ricevuto e diffuso immagini di bambini vittime di abusi sessuali. L’operazione, detta Poison, è stata condotta dalla Polizia del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Pescara e coordinata dalla Procura dei minorenni dell’Aquila. L’accusa è di diffusione e detenzione di materiale pedopornografico.

LEGGI ANCHE >Diffondevano materiale pedopornografico via chat: 3 persone arrestate, 12 denunciate

L’indagine su 85 mila messaggi, anche con contenuti pedopornografici, inviati in 5 gruppi social

L’indagine ha avuto inizio dopo una segnalazione del Servizio Emergenza Infanzia relativa alla condivisione, che avveniva principalmente su gruppi di applicazioni di servizi di messaggistica, sia di contenuti pedopornografici, sia di stickers e meme con riferimenti zoofili, necrofili o a sfondo violento, come atti di crudeltà verso essere umani e animali. Alcuni di questi materiali inneggiavano anche al nazismo e al fascismo. Gli investigatori della Polizia Postale hanno analizzato gli oltre 85 mila messaggi inviati in cinque diversi gruppi allo scopo di identificarne gli autori. L’operazione ha coinvolto, nella fase esecutiva, anche i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale delle regioni Puglia, Lazio, Lombardia e Campania. La Polizia non ha ancora chiarito la posizione di altre 22 persone, tutte minori di 18 anni, che si sarebbero limitate a inviare a terzi i meme che ricevevano. Probabilmente verranno presi dei provvedimenti che abbiano lo scopo di tutelare e rieducare questi ragazzi.

La Polizia Postale ha invitato i ragazzi a interrompere la diffusione di contenuti di questo genere qualora li dovessero ricevere, evitando così di contribuire alla diffusione di odio e violenza e dimostrando di essere responsabili e consapevoli anche nell’utilizzo dei mezzi digitali. La Polizia Postale ha invitato anche i genitori a vigilare su come i propri figli utilizzano gli strumenti digitali di cui dispongono al fine di prevenire eventi potenzialmente dannosi per terzi o per tutelate il benessere psicologico dei propri figli, nonché per evitare ripercussioni giuridiche.

Share this article