Arrestato dalla Polizia Postale un uomo che mandava le foto della figlia in una rete di pedofilia online internazionale

Operazione lampo delle forze dell'ordine che, con un grande sforzo, in 20 ore sono riusciti ad abbattere le barriere informatiche che l'uomo di 33 anni aveva alzato intorno a sé

15/10/2022 di Redazione

Una storia terribile che, partendo da Roma, si snodava – attraverso la rete – praticamente in tutto il mondo. La Polizia Postale di Roma e di Milano ha condotto una operazione lampo che ha consentito, nel giro di circa 20 ore, di smantellare tutte le barriere informatiche di protezione e di anonimato che un uomo romano di 33 anni aveva innalzato intorno a sé per proteggersi e per permettergli di diffondere in rete – una rete internazionale di pedofilia – del materiale relativo alla figlia che non ha nemmeno due anni. Tutto questo materiale era stato prodotto dallo stesso trentatreenne, che realizzava video e foto in casa attraverso il suo iPhone.

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Video figlia di due anni, uomo arrestato a Roma

Un nickname di fantasia schermava le operazioni dell’uomo. Quest’ultimo, attraverso la sua fittizia identità digitale, inviava in rete materiali relativi alla figlia. Le forze dell’ordine sono riuscite, attraverso le competenze informatiche a disposizione, ad abbattere l’anonimato dell’uomo, a identificarlo – dunque – e a procedere immediatamente all’arresto, per evitare la reiterazione di un reato terribile, consumato all’interno di un contesto domestico e diventato, poi, di dominio pubblico attraverso internet.

Oltre al materiale della figlia diffuso in rete, l’uomo stava cercando di adescare – sempre attraverso delle chat online – un ragazzino di 15 anni. Dalle perquisizioni sono emersi anche altri account – oltre a quello con cui l’uomo inviava il materiale della figlia – che venivano utilizzati per richiedere altro materiale e per continuare l’opera di adescamento anche nei confronti di minori. Insomma, uno schema ben preciso, costruito attraverso la moltiplicazione di identità digitali e attraverso l’utilizzo spregiudicato di telefoni e account online. Il tutto ai danni di vittime innocenti. Il fatto di aver fatto video alla figlia di due anni e di averli condivisi in rete dimostra l’assoluta insensibilità dell’uomo rispetto alla portata delle proprie azioni.

La Polizia ha evidenziato l’importanza di questa operazione, definita una sorta di unicum nel panorama della criminalità nazionale: «Non era mai capitato – ha fatto sapere la polizia -, fino a quel momento, di accertare, in un singolo caso criminale, tutti i possibili reati previsti dal Codice penale in materia di sfruttamento dei minorenni per la produzione di materiale pornografico».

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